ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione:  CRONACA di LECCE    Pag.   71  )
Venerdì 11 Luglio 2003

 

Il caso Il presidente della Regione, Raffaele Fitto, spiega che non è prevista nel piano ospedaliero l'istituzione di una struttura ex novo

 

Oncologia, la Finanziaria blocca i fondi

Mantovano: «Inadeguati 20 posti-letto per il Salento». Parte la mobilitazione


«Il Polo oncologico? Se con ciò intendiamo una struttura ospedaliera da istituire ex novo, questa non è prevista dal piano ospedaliero. Peraltro, un ospedale oncologico esiste già a Bari». Il presidente della Regione, Raffaele Fitto, replica alle sollecitazioni fattegli dal sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, che proprio ieri gli ha chiesto un incontro per verificare un percorso di attivazione del polo oncologico salentino. «Diversamente - aggiunge Fitto - se per "polo" si intende un'organizzazione di tipo dipartimentale, nell'ambito del presidio ospedaliero di Lecce, con utilizzo dell'apposito struttura, ciò è già stato programmato».

Il presidente della Regione, infatti, precisa che a Lecce sono previsti una unità operativa con 20 posti letto di oncologia; una unità di radioterapia con letti tecnici; una unità di ematologia; la possibilità di attivare specifici ambulatori. «Tutto ciò - aggiunge - viene ad essere concentrato nella struttura che si può definire "polo oncologico". Notizie dettagliate in proposito, sono state fornite dal direttore generale della Asl Lecce 1 al sindaco già nel giugno scorso. Comunque - prosegue Fitto - in tutta la provincia il piano ospedaliero ha previsto un'idonea distribuzione territoriale di posti-letto di oncologia in ogni presidio ospedaliero, in collegamento con la struttura di Lecce».

Il presidente della Regione, però, precisa che per attivare il "polo" a Lecce sono necessari circa 5 milioni di euro per interventi strutturali, adeguamenti ed attrezzature. «La previsione - aggiunge - era di un finanziamento di 27,5 milioni di euro per interventi nel presidio Vito Fazzi, con specifici riferimenti al padiglione destinato alle unità operative oncologiche, ma la legge Finanziaria 2003 ha bloccato l'erogazione dei finanziamenti. Se così non fosse stato, oggi avremmo una struttura pienamente funzionante. Tuttavia, stiamo cercando di fare fronte comunque con i nostri mezzi; certo, ci batteremo perchè nella prossima Finanziaria le risorse previste siano ripristinate. E' una battaglia nella quale siamo convinti che l'onorevole Mantovano sarà al fianco della Regione».

Non si fa attendere la replica del sottosegretario Alfredo Mantovano. «La nota del presidente Fitto - dice - ha il pregio di chiarire i termini della questione, senza le incertezze dei mesi passati. E' però necessario far seguire una distinzione altrettanto chiara fra quello che è nei programmi della Regione e la disponibilità delle risorse». Mantovano spiega che la sintesi del programma della Regione, espressa nel piano ospedaliero, è la seguente: l'edificio di sei piani che sorge nell'area del Fazzi è inutile, a prescindere da qualsiasi quantificazione finanziaria; il discorso del presidente Fitto «non prende neanche in considerazione il progetto originario che ha portato a costruire i sei piani dell'Oncologico, che dovevano ospitare, secondo quanto era valido fino a poco più di un anno fa, 140 posti letto». «Dalle sue parole - aggiunge il sottosegretario - questa previsione è superata: quando parla di polo oncologico a Lecce, Fitto fa riferimento a "una unità operativa con 20 posti letto di oncologia, una unità di radioterapia con letti tecnici..."; cioè, fa riferimento alle normali dimensioni di un qualsiasi reparto ospedaliero, che può stare comodamente in metà piano di un'ala del Fazzi. A meno che non si immagini di collocare 4 degenti per piano nella nuova struttura (e resta perfino un piano libero...)». Secondo Mantovano, dunque, a questo punto non c'è da chiedersi soltanto se a Lecce l'edificio che tutti conoscono come Oncologico debba essere inevitabilmente demolito. «C'è da chiedersi, anzitutto - aggiunge - se 20 posti letto appaiono adeguati alla drammatica domanda di terapie oncologiche nel Salento. Poichè questi interrogativi interpellano l'intera comunità salentina, non credo che la risposta debba considerarsi irreversibile e immodificabile: già da ieri ho chiesto al prefetto di Lecce di invitare la deputazione parlamentare ed i consiglieri regionali ad un tavolo di lavoro e di confronto con gli amministratori regionali, che sarà convocato nei prossimi giorni, per definire una posizione comune e condivisa. L'individuazione delle risorse - conclude Mantovano - che è un passaggio importantissimo e che richiede l'intervento concorde di tutte le forze politiche e sociali, diventa a questo punto secondaria rispetto alla scelta delle strutture». Intanto, in un ordine del giorno, il Consiglio comunale di Lecce sollecita la Regione ad attivare l'Oncologico.


    

 

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