ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione:  CRONACHE dal NORD SALENTO   Pag.    84 )
Martedì 20 maggio 2003

r.gal

Trepuzzi / Il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano si schiera al fianco di Luigi Budano e bacchetta le associazioni di categoria

«Contro il racket l'impegno di tutti»

«Per sconfiggere il fenomeno non basta l'azione delle sole istituzioni»


TREPUZZI «Le istituzioni non possono farcela da sole contro il racket e le estorsioni. Serve l'impegno di tutti, a cominciare dagli istituti bancari». Esplicita come non mai, è questa la premessa che l'onorevole Alfredo Mantovano ha posto alla base dell'incontro tenutosi ieri mattina nell'azienda edile New Impresit di Trepuzzi, realizzata dall'imprenditore Luigi Budano con i finanziamenti del Fondo di solidarietà contro il racket e usura ma attualmente in difficoltà per gli ostacoli che sta incontrando sul suo cammino. Non riesce ad ottenere finanziamenti bancari malgrado la sua posizione; meno che mai trova manodopera disponibile per il vuoto che gli si è fatto intorno all'indomani della denuncia delle richieste estorsive.

Su questo Mantovano ha posto l'accento. «Se tutti svolgessero pienamente il proprio ruolo - dice il sottosegretario agli Interni - forse non si assisterebbe a situazioni di questo genere. Ho notato un inspiegabile silenzio da parte delle associazioni di categoria di fronte a un imprenditore in difficoltà». «Le organizzazioni criminali - continua, non sempre agiscono con i ricatti, le estorsioni; c'è pure la morte per soffocamento, o per inedia». E recita il caso di un imprenditore palermitano vittima delle estorsioni, la cui moglie, pur non avendo ricevuto mai minacce, fu costretta a chiudere il suo locale «semplicemente perchè non c'era più nessuno che entrava nel suo negozio». «Quanto a noi - e il riferimento è al lavoro svolto dal Ministero dell'Interno - non partiamo certo da zero». Le cifre che snocciola appaiono confortanti. Il Comitato di solidarietà contro il racket e l'usura, dal dicembre del '99, ha erogato oltre 46 milioni e mezzo di euro in tutta Italia, dei quali 28 milioni 823mila per risarcimento danni da estorsione e 17milioni 723mila per prevenzione usura, con un incremento, nel 2002, del 145 per cento in rapporto al 2001. Nella sola provincia di Lecce sono stati erogati un milione e 557mila 756 euro, rispettivamente un milione 469mila 958 per estorsione e 87mila 797 per usura.

Nel futuro si pensa alla riproposizione della «Dichiarazione di intenti antiracket» sul territorio (già sottoscritta nel 2002 al Viminale) per promuovere il coinvolgimento effettivo delle associazioni di categoria ma, soprattutto, il coinvolgimento degli istituti di credito. «Sono stati avviati incontri di lavoro - spiega Mantovano - con i responsabili dei più importanti istituti di credito e con l'Abi al fine di proporre un protocollo d'intesa con le banche che punta a facilitare l'uso dei fondi della legge antiusura. Fra gli obiettivi: fissare un termine entro cui le banche sono tenute a rispondere alla richiesta di finanziamento; esame del merito creditizio del soggetto richiedente l'affidamento, non considerando di per sè pregiudizievole la condizione di protestato». Prossima anche l'individuazione diun «coordinatore regionale antiracket».

Mantovano ha ricordato ancora che il ministero dell'Interno ha aderito, nel marzo 2003, alla «Carovana antiracket» e che la crescita quantitativa delle associazioni antiracket in due anni è passata da 50 a 92, con un incremento delle denunce per estorsioni: 8mila 376 nel 2002 a fronte delle 7mila 460 nel 2001.


    

 

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