ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione:    Pag.   75  )
Mercoledì 16 Aprile 2003

 

Scende in campo il segretario provinciale della Quercia, Umberto Uccella: «Non c'è nessuna strumentalizzazione»

I Ds: «Bisogna uscire da ogni ambiguità»

Mantovano al contrattacco: «I processi competono all'autorità giudiziaria»

 

«Uscite da ogni ambiguità». L'invito, rivolto alla maggioranza di centrodestra di palazzo Carafa, è del segretario provinciale dei Ds, Umberto Uccella. Il quale, poi, rivolto al sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, lo invita ad avere «la forza ed il coraggio di agire verso questo centrodestra cittadino, superando anche il comprensibile imbarazzo di dover fare i conti con un sindaco del suo stesso partito».

«Incredibile ed inquietante - aggiunge Uccella - Anche di fronte all'evidenza, c'è chi mette le mani avanti e parla di strumentalizzazioni dell'opposizione. Siamo alla difesa preventiva. Ed ogni nostra parola sarà un atto di aggressione che, secondo loro, naturalmente, pagheremo dinanzi alla città. Ma insomma, cosa deve succedere ancora per consigliare a più miti propositi la signora Poli, il segretario di Forza Italia e lo stesso onorevole Lisi? E cosa dice, ora, il dottor Mantovano, severo esaminatore dell'attività amministrativa ed inventore geniale di una task-force sugli appalti? Forse che non c'era o, se c'era, dormiva?». Uccella poi aggiunge che il senatore Maritati, giustamente, ha chiesto che della vicenda sia investito il consiglio comunale. «Proprio perchè spetta alle istituzioni dare una risposta - spiega - L'attività della magistratura ha un suo corso autonomo e nessuno intende, ovviamente, interferirvi». Poi aggiunge che il cuore della vicenda sta nella risposta ad un semplice interrogativo: «C'è stato oppure no - conclude - un sostegno elettorale di Matarrelli a Marti, Lisi e ad altri candidati? E se quel sostegno si è verificato, ha a che fare oppure no con l'appalto relativo al servizio di rimozione coatta? E un'amministrazione che sia solo sfiorata dal solo sospetto che ciò sia effettivamente avvenuto, dovrebbe trarne ogni conseguenza sul piano politico».

Immediata la replica dell'onorevole Alfredo Mantovano. «E' fin troppo ovvio sottolineare - spiega - che chiunque svolga attività politica, in particolare in ruoli di governo, centrale o territoriale, ha il dovere di prendere le distanze da ambienti criminali, anche se i rapporti fossero esclusivamente personali. Altrettanto ovvio è che questo vale a prescindere dallo schieramento di appartenenza». Poi sottolinea che, a differenza di quando sostengono i Ds, «non ho alcun imbarazzo nei confronti di nessuno, avendo sempre cercato di tradurre queste ovvietà in fatti concreti». «Sono però convinto - aggiunge Mantovano - che se si vuole affrontare quanto accaduto a Lecce nelle ultime ore senza demagogia e senza visceralità, è indispensabile fare delle distinzioni: i processi competono all'autorità giudiziaria, e non sono surrogabili da nessuno e in nessuna sede che non sia quella propria, soprattutto se riguardano persone che, al momento, non risultano neanche indagate; l'autorità politica non deve attendere l'autorità giudiziaria per operare con trasparenza e correttezza. In quest'ottica si colloca l'iniziativa della commissione sugli appalti. Scelgano i Ds: vanno individuati i meccanismi di inquinamento dell'attività amministrativa, e le modalità attraverso le quali quest'inquinamento avviene nel nostro territorio (in tal caso perchè criticano la task-force?), ovvero bisogna lasciare tutto come adesso (e allora perchè scandalizzarsi con comunicati di fuoco?)». Mantovano poi coglie l'occasione per ringraziare polizia, carabinieri e finanza che, negli ultimi due giorni, «hanno disarticolato la parte più rilevante della criminalità organizzata nel Salento, coordinate dalla Procura distrettuale di Lecce: è questo il dato più significativo di un lavoro che non può passare in secondo piano».


   

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