ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione:  IN PRIMO     PIANO   Pag.     3 )
Mercoledì 22 Giugno 2005

a.q.

Il partito unico voluto dal premier sembra essere una scelta obbligata

  

Fini, il futuro è con il Cavaliere

Il leader di An già pensa a come gestire le candidature nei collegi


 

ROMA «Risponderò a Luglio». Gianfranco Fini risponde così a chi vuole sapere in anticipo cosa pensi il leader di An dell'idea più dibattuta nelle ultime ore dal suo partito: affiancare al presidente un segretario politico, magari eletto dalla Assemblea nazionale del 2 e 3 luglio. Ma stando a ciò che racconta chi ha parlato con Fini, non è difficile capire che quell'ipotesi per il vicepremier non esiste. Fini pensa alla relazione con la quale dovrà aprire l'attesa riunione del Parlamentino di An e intanto tasta il polso ai colonnelli, in grande fibrillazione.

Con Maurizio Gasparri un incontro di oltre un'ora. E ancora telefonate, colloqui, abboccamenti. Fini sonda e intanto pensa che il futuro della destra non può che essere nel grande rassemblement, nel partito nuovo lanciato da Silvio Berlusconi. Per questo il leader di An già pensa a come gestire le candidature nei collegi, come affrontare la campagna elettorale, come fare in modo che An non subisca ma determini il percorso del partito nuovo. Per questo, nel tratto di strada da compiere da qui al 2006, il leader di An vorrebbe avvalersi di chi crede di più in quel progetto: uomini come Matteoli e La Russa, dei quali si fida. Ma parallelo corre il tentativo di Gianni Alemanno e Francesco Storace di portare il partito su posizioni comuni, a partire da un documento di aperta contestazione alla posizione assunta da Fini per il referendum, di critica non velata per la mancanza di collegialità nelle scelte politiche e organizzative, di sprone a riavvicinarsi ai valori scelti come fondanti a Fiuggi. Da alfieri fanno Alfredo Mantovano e, nelle ultime ore, Teodoro Buontempo.,

Alemanno intanto sarebbe pronto a lasciare il suo incarico di ministro per fare il segretario politico in An. Sembra sempre più difficile, però, che possa realizzarsi la convergenza tra Destra Protagonista e Destra Sociale, premessa necessaria a tale approdo. Oggi ci sarà un nuovo incontro tra Alemanno e La Russa, dopo il primo pranzo segreto tra i due colonnelli a Milano, seguito lo scorso sabato da un'altra colazione di Storace, La Russa e Gasparri. Incontri durante i quali i colonnelli avrebbero stretto, in attesa di valutare ulteriori convergenze, un patto di non aggressione tra di loro.

Il malumore nei confronti degli strappi solitari di Fini è forte e condiviso. La Russa, tuttavia, vorrebbe ancora convincere Alemanno a ritirare le sue dimissioni da vicepresidente e a favorire una soluzione unitaria della crisi esplosa in An. Raccontano di un Fini assai deluso dalla battaglia del giovane Alemanno, che si è autocandidato segretario politico e sarebbe comunque pronto, se non si troveranno soluzioni condivise nell'Assemblea di Luglio, a mettersi a capo della minoranza del partito. Fino allo strappo sul referendum, in effetti, Alemanno era stato uno dei consiglieri politici più ascoltati dal Capo. «Anche in vicende penose come quelle della cacciata dal governo di Tremonti, che poi ci siamo ritrovati come vicepremier...», sibila un colonnello. Intanto, in vista dell'Assemblea Nazionale, Destra Sociale riunirà stasera deputati e senatori, mentre Destra Protagonista ha fissato per sabato una grande convention all'Hotel Es di Roma.


    

 

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