ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione:            Pag.     4 )
Sabato 21 Gennaio 2006

 

la polemica In campo anche Mantovano: se ha prove certe si rivolgesse alla Procura 

 

E tra i Poli è scontro sui servizi segreti

Brutti all'attacco: stiano lontani dai dossier. Fini: dal centrosinistra accuse infamanti


 

ROMA «Accuse infamanti», «killeraggio politico», «operazione di bassa propaganda elettorale». Gli esponenti del Governo e della maggioranza reagiscono con durezza all'appello fatto dal senatore diessino Massimo Brutti affinchè l'intelligence si tenga lontana dai dossier annunciati dal premier. Silvio Berlusconi ha parlato di «fantasie assolute».


BRUTTI, 007 SIANO LEALI - Brutti ha parlato al Copaco, al termine dell'audizione del segretario generale del Cesis, Emilio Del Mese, rivolgendosi proprio al prefetto. «Il presidente del Consiglio - ha spiegato il senatore - sta elaborando dossier contenenti veleni. Non so chi collabori con lui: certo per far arrivare l'intercettazione del colloquio fra il segretario Ds Fassino e Consorte vi è stata una attività illecita da parte di pubblici ufficiali. Il Copaco ha mandato il testo stenografico dell'intervento di Brutti alla segreteria generale del Cesis che lo ha trasmesso immediatamente ai direttori di Sisde e Sismi e al sottosegretario con delega ai servizi, Gianni Letta.


BERLUSCONI, MAI USATI I SERVIZI - «Non abbiamo - ha detto Berlusconi - mai utilizzato i poteri dello Stato, come i servizi o altro, e neanche le tv per attaccare l' opposizione». «E' una accusa infamante - ha dichiarato il vicepremier e ministro degli Esteri, Gianfranco Fini - che merita di essere respinta con sdegno. L'opposizione si dovrebbe vergognare: se arrivano a questo livello di bassezza non dicano poi di tenere i toni bassi». Il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, ha invitato Brutti a rivolgersi alla procura. «La semplice ipotesi di un uso per fini privati o di una parte politica dei servizi di informazione e di sicurezza - ha scandito - dovrebbe essere sostenuta da prove certe e dovrebbe essere seguita dall'immediato ricorso all'autorità giudiziaria, tanto grave è ciò di cui si accusa». Per il vicepresidente del Copaco, Maurizio Gasparri, «è inaudito e intollerabile il comportamento del senatore Brutti che, viste le difficoltà in cui stanno affondando i Ds, ha utilizzato un delicato organo istituzionale per una bieca operazione di propaganda». Sulla stessa linea il vice coordinatore di Fi e componente del Copaco, Fabrizio Cicchitto. «Massimo Brutti - ha osservato - ha utilizzato il Copaco per calunniare e insultare il presidente del Consiglio e per svolgere in quella sede un'operazione di bassa propaganda elettorale poi trovando nel «Corriere della Sera» la cassa di risonanza mediatica. Mai in questi cinque anni il Copaco era stato utilizzato per un' operazione di killeraggio politico di così basso livello». Secondo il sottosegretario alla Giustizia, Giuseppe Valentino, «l'accusa mossa da Brutti ai servizi segreti italiani è gravissima». E il sottosegretario alla Giustizia, Jole Santelli ha parlato di «inutile polverone su spionaggi e complotti».


DS E DL APPOGGIANO BRUTTI - All'appello di Brutti si sono invece associati gli esponenti diessini Gavino Angius e Marco Minniti. . Anche i senatori della Margherita Sandro Battisti e Luigi Zanda, sono intervenuti a difesa di Brutti.



 

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