ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL FOGLIO
(Sezione:ANNO X NUMERO 140 - PAG 2 - IL FOGLIO QUOTIDIANO)
MERCOLEDÌ 15 GIUGNO 2005

 

“E’ AGLI ANTIPODI DELLA NOSTRA STORIA”

 

 Bioetica, Mantovano chiede a Fini un chiarimento sui contenuti


 

Roma. La nascita è un vecchio pallino del sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano. Ha una laurea sugli aspetti giuridici della 194 e oggi dice: “Non sono ammessi paragoni tra i risultati referendari precedenti e l’ultimo sulla fecondazione artificiale. Per l’intensità dell’informazione è difficile sostenere che gli italiani non sapessero di cosa si parlasse. E’ stato un confronto aperto, con molte distorsioni e demagogie. Ma si è capita la posta in gioco”.

Mantovano è cresciuto nella demaistriana Alleanza cattolica, la centrale di elaborazione politico-culturale nata negli anni Sessanta intonata sul cattolicesimo tradizionale e conservatore. “La bioetica sarà sempre più centrale, il rapporto fra scienza e tecnica e quindi tra etica e politica. Lo dimostra l’interesse suscitato dal referendum e la fecondità del dibattito americano, dove uno dei tre confronti televisivi fra Bush e Kerry si è tenuto sulle cellule staminali e le adozione, l’embrione e le coppie omosessuali”. Sono tematiche che entusiasmano e preoccupano, trovare il punto di equilibrio è la nuova sfida politica. “Nella campagna referendaria è emersa non tanto la posizione della Chie- sa. Che ha radici storiche profonde quanto la sua storia, vecchie quanto Tertulliano. E’ stata piuttosto l’ampiezza della discussione nel mondo laico, l’intervento di opinionisti come Oriana Fallaci”.

In passato c'era Norberto Bobbio, oggi il ripensamento tra Ie femministe storiche e le riflessioni nell'area no global. "La scienza era con noi, l'umanita del concepito si ricava dal microscopio. E' stata l'occasione per conoscere grandi scienziati e saggisti, si sono aperte finestre cbe nemmeno immaginavamo. Spero che non sia un dibattito chiuso. Cinquant'anni fa ci si interrogava sull'uso di un'altra scoperta, la scissione dell'atomo. Oggi sui limiti delia genetica".

Lo scontro con Gianfranco Fini ha spino Mantovano, insieme a Gianni Alemanno, a dimettersi dalle cariche del partito. Ma lui non si e mai sentito piu a suo agio come in questo periodo. Sono nove anni che fa politica. sempre una nuova campagna elettorale, "ma è stata la pritna volta che mi è capitato di svolgere un'attività in cui mi identificavo lotalmente, che fosse fonte di entusiasmo e di soddisfazione interiore. Ho visto tanti giovani impegnati in un invito all'astensione che era sempre sinonimo di una spiegazione consapevole in pubblico. Ringrazio per questo i radicali".

Commentando l'esito referendario, oltre a escludere Ie proprie dimissioni, Fini ha fatto sapere che i partiti politici devono interessarsi di economia e lasciar perdere l'embrione. "Il dissenso su questo punto e totale - dice Mantovano - Non PUQ ritenere superfluo un tema simile, come non ritengo marginale quello sulla droga. e domani l'eutanasia o la prospettiva demografica dell'ltaIia". Sul fronte bioetico per Mantovano Fini si sta muovendo agli antipodi di ciò che è stato perino a Fiuggi, della Carta dei Valori, della storia dell'Msi e del comportamento parlamentare di An nel sostegno della Legge 40, serve quindi "un chiarimento sui contenuti".

Nelle molte assemblee di partito che ha tenuto, Mantovano ha registrato una posizione unanime in totale disaccordo con Fini. "Quello che e successo in An deve spingerci a far violenza su noi stessi e a chiederci che futuro ha un partito che sceglie in modo pilatesco la liberta di coscienza, facendone un alibi. La politica giusta è quella di Bush, il suo braccio di ferro co] Congresso e la comparsa in tv con ventuno ex embrioni al suo fianco, facendo toccare con mano la camalita degli argomenti". La liberta non è un contenitore vuoto nè può essere fine a se stessa. Si chiama Zapatero l'esito della politica come volano della maggioranza. Il rischio per Mantovano c'e anche per la destra. "Aznar ha fatto tanto sul terreno economico, ma sulla bioetica ha mantenuto una legislazione totamente lassista, confermando la prassi precedente di Gonzalez. Se vogliamo scongiurare la china zapaterista non dobbiamo avere un modello alla Aznar, ma quello repubblicano di Bush".

Mantovano spera che il fallimento de] referendum diventi motivo di riflessione per l'Unione europea. "L'unita latina sulle questioni bioetiche è stata minata da ciò che accade in Spagna da quindici mesi, mentre i congelatori anglosassoni di embrioni potrebbero essere staccati grazie alla tendenza avviata in Gennania e Svezia".
Mantovano dice che chi ha letto Aldous Huxley, 1932, ha capito qual'è il pericolo. "Ho sempre consideralo iI Mondo Nuovo come la frontiera de] totalitarismo di oggi. Orwell appartiene al passato. Benedetto XVI parla di un totalitarismo subdolo che assume forme democratiche che non tutelano i diritti di tutti".



 

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