ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL DENARO
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Martedì 18 Maggio 2004

di Luigi Franzoni

emergenza criminalita’

PER LA DIFESA DEI NEGOZI NON BASTA L’AZIONE DI CONTROLLO E PREVENZIONE DELLE FORZE DELL’ORDINE

 No a sceriffi e ronde notturne, sì agli istituti di vigilanza


Ronde notturne, sceriffi di periferia, piccoli eserciti personali. Per fronteggiare la criminalità i commercianti sono entrati nell’ordine di idee che è indispensabile organizzarsi, in qualche modo. Molti sono quelli che ormai non hanno più dubbi.


 

Le forze in campo nei confronti della malavita appianono limitate e decisamente insufficienti. Per la malavita non esiste un deterrente reale. Gioiellerie, tabaccherie, farmacie notturne e negozi d’ogni genere appaioni bersagli facili, indifesi. E di conseguenza fra i commercianti cresce il senso di insicurezza e di impotenza. E’ sempre più opinione comune che garantire la sicurezza di una di un’attività commerciale non può essere compito affidato alle sole forze dell’ordine, già impegnate ad un superlavoro dopo l’11 settembre.

Questa “sicurezza sussidiaria” spetta dunque ai privati:, un “fai da te” che però non deve essere tradotto come l’esortazione ad un armiamoci collettivo, ad una pistola in ogni registratore di cassa. E’ necessario che ci si possa affidare a categorie esperte, competenti e professionali. E, visto che non si tratta di un settore che può essere lasciato nella mani e alla mercé del mercato, servono regole “chiare e trasparenti”, che lo regolino e lo razionalizzino, interventi economico-finanziari che lo aiutino a garantire “qualità e professionalità”.

L’Unione degli Istituti di vigilanza privata (Univ) nel decennale della fondazione dell’Associazione avanza una serie di proposte affinchè ci possa essere grande chiarezza nei settori di intervento, improntata sui termini di professionalità, trasparenza e sempre nel massimo rispetto delle leggi. Al Governo e al Parlamento l’Univ chiede l’approvazione in tempi rapidi della legge di riordino del settore, proprio per evitare che in un comparto così delicato possano agire soggetti privi di professionalità.

“La vigilanza privata - spiega il presidente della Confcommercio Sergio Billè - rappresenta una delle risorse ancora inesplorate, capace di creare occupazione e ricchezza”. Ma un ruolo preminente della vigilanza nella sicurezza sussidiaria, aggiunge il presidente di Confcommercio, rappresenterebbe un ulteriore tassello nella lotta alla criminalità e “nessun tabaccaio, gioielliere, benzinaio o barista sarebbe più esposto al dramma di tenere sotto il bancone una pistola”.

“Oggi si chiede molto di più dal punto di vista della sicurezza - sottolinea il sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano -. E’ quindi necessario razionalizzare le forze in campo e la vigilanza privata assume un ruolo particolare”. Resta il fatto che “la sicurezza non può essere certo gestita con criteri economicistici, ma servono regole chiare e trasparenti”, prosegue il sottosegretario auspicando entro la fine della legislatura l’approvazione della legge “che il settore aspetta da decenni”.


    

 

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