ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
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Domenica 7 dicembre 2003

Salvatore Avitabile

Appello alla maggioranza di governo: si acceleri per equparare le vittime di mafia a quelle della criminalità organizzata

Grottella, Maritati: inadeguata la legge

Il senatore ds firma una proposta di disegno che chiede l'abolizionie della norma che porta il nome di Mantovano


 

LECCE - La polemica, ricorderete, fu molto vivace. Le vedove delle tre guardie giurate della "Velialpol", uccise il 6 dicembre del 1999 alla Grottella di Copertino (ieri è stato celebrato a Veglie il quarto anniversario della strage) nel corso di una rapina a due furgoni porta-valori ad opera di un commando con a capo il boss pentito della Scu Vito Di Emidio, protestarono perché il Ministero dell'Interno aveva bocciato la loro richiesta di accesso al fondo per le vittime di mafia previsto dalla legge 5 12/99 (detta "legge Mantovano") in quanto per le prime due sentenze sull'eccidio (la Corte d'Assise di Lecce ed in abbreviato su Di Emidio il gup di Lecce Maurizio Saso) quella della Grottella non fu una strage mafiosa.

«Ci siamo limitati a rispettare la legge - disse Mantovano - e la legge dice che per accedere al fondo occorre che il fatto sia definito mafioso». E spiegò che le vedove dei tre vigilantes uccisi (Renato Paterà, Luigi Pulii e Raffaele Arnesano) avrebbero beneficiato dei fondi per le vittime della criminalità organizzata previste dalla legge 302/90. E così puntualmente è avvenuto. Ma ora c'è chi vorrebbe estendere i benefici della legge-Mantovano (lo Stato anticipa i fondi e si sostituisce all'imputato) anche alle vittime della criminalità organizzata. Il 3 dicembre scorso il senatore ds Alberto Maritati già sottosegretario all'Interno durante il governo D'Alema (era lui al Viminale quando avvenne la strage della Grottella), ha presentato un disegno di legge (con i colleghi Fassone, Calvi, Ayala, Manzione, Dalla Chiesa, Donati e De Zulueta) per modificare la legge 512/99. «Mi auguro - dice Alberto Maritati - che le forze di maggioranza consentano un rapido iter al disegno di legge, anche nel rispettoso ricordo dei dolorissimi eventi di Copertino». La proposta legislativa si compone di quattro articoli. In pratica si chiede l'equiparazione tra vittime di mafia e vittime della criminalità organizzata e l'aumento del fondo di dotazione fino a 25 milioni di euro. L'attuale legge-, invece prevede finanziamentni per le vittime di mafia pari a 20 miliardi delle vecchie lire. C'è anche una terza novità. «Nell'intento di limitare lo spretto di applicazione di tale intervento legislativo - scrive Maritati nella sua relazione - il diegno di legge reca una disposizione transitoria che, sulla scorta di quanto contenuto nella stessa legge 22 dicembre 1999 n. 512, limita retroativamente la facoltà di accesso alle vittime che sono cotituite parte civile entro il 30 settembre 1995. L'onore finanziario della legge è valutato in complesivi 15 milioni di euro a decorrere dal 2004 e al tal fine si provvede mediante rifinziamento del fondo di rotazione istituito con la legge 22 dicembre 1999 n. 512».

Ricordiamo che la legge-Mantovano prevede che «chi si è costituito parte civile in processi di delitti di mafia può chiedere allo Stato, e non al condannato, di ottenere la somma che il giudice ha quantificato a titolo di risarcimento danni. La liquidazione viene disposta dal Ministero dell'Interno esclusivamente in base a quanto stabilito dalla sentenza del giudice». Per gli imputati della Grqttella, nei due processi del 2002, è stato escluso il carattere mafioso della strage e per questo motivo la legge-Mantovano non è stata applicata. Alle vedove dei tre vigllàntes, invece, sono stati concessi i benefici della legge 302/1990 sulle provvidenze alle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata. La normativa prevede la corresponsione di un indennizzo, con la possibilità, in attesa delle decisione definitiva, di una provvisionale che in origine era del 20 per cento. "Con il decreto legge 56/2003 - spiegò Mantovano - varato dal governo Berlusconi, la provvisionale è stata aumentata al 90 per cento allo scopo di anticipare i tempi della giustizia ordinaria». Alle vedove dei tre metronotte è stata erogata la provvisionale del 90 per cento come previsto dalla legge. Infine sul fronte giudiziario martedì la Corte d'Assise dovrebbe emettere la sentenza su tre componenti della banda che agi alla Grottella, ossia Marcello Ladu, Pasquale Tanisi e Antonio Tarantini. L'11 dicembre la Corte d'Assise d'Appello si pronuncerà sui pastori sardi De Pau e Congiu, già condannati all'ergastolo in primo grado, ed il 29 gennaio la Corte d'Assise d'Appello di Lecce giudicherà il boss pentito Vito Di Emidio, condannato con rito abbreviato li 20 dicembre del 2002 a 16 anni di carcere dal gup Maurizio Saso (ma senza l'aggravante maflosa).

 

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