ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Corriere del Mezzogiorno
(Sezione:    Pag.  5 )
Sabato 6 luglio 2002

Bepi Castellaneta

IL VERTICE

Ma nel capoluogo c'è il record di beni confiscati e riassegnati.


BARI — L’esame del fenomeno per tracciare una mappa precisa delle estorsioni, lo studio di iniziative sotto il profilo delle misure di prevenzione per aggredire la criminalità economica sul suo stesso terreno. E cioè sul terreno economico: sono questi i punti che sono stati approfonditi nel corso della riunione tenutasi nella prefettura di Bari tra i prefetti delle cinque province, riunione presieduta dal sottosegretario al ministero dell’Interno Alfredo Mantovano. E se Bari è maglia nera della Puglia sotto il profilo delle richieste di accesso ai fondi di solidarietà, il capoluogo regionale è al primo posto, insieme a Taranto, per quanto riguarda la confisca e la successiva assegnazione di beni che un tempo erano nelle mani della criminalità organizzata.

Secondo quanto emerso da indiscrezioni, proprio Mantovano nel corso della riunione barese ha insistito particolarmente su questo punto: il sottosegretario mette infatti ai primi posti nell’azione di contrasto al racket le misure di prevenzione tipo economico. E proprio per questa ragione, ha invitato a insistere sulle misure di prevenzione in materia patrimoniale e a provvedere all’assegnazione dei beni confiscati.

Nell’ultimo anno a Bari sono stati "assegnati" (cioè hanno ormai una nuova destinazione) venti beni confiscati ai clan, beni per un valore che ammonta a svariati milioni di euro. Dopo il provvedimento di sequestro e la successiva confisca, è cominciato il lavoro per l’individuazione di una definitiva destinazione di quei beni. L’azione di contrasto alla criminalità economica sotto il profilo patrimoniale è sempre stata una delle priorità individuate dal prefetto di Bari Tommaso Blonda: e in effetti, nel giro di pochi mesi, diversi beni che giacevano senza destinazione sono stati assegnati. E ci sono beni di tutti i tipi per destinazioni di tutti i tipi: si va dalla megavilla a Santo Spirito del boss Antonello Lazzarotto utilizzata come sede del centro per il recupero di tossicodipendenti alla villa dell’ex Re Mida delle Case di Cura Riunite Francesco Cavallari destinata a nuova sede del nucleo regionale di polizia tributaria della guardia di finanza.

Nel corso della riunione Mantovano ha sottolineato la necessità di insistere sulla confisca dei beni dietro i quali si cela il denaro rastrellato con l’usura o l’estorsione. L’obiettivo è fare terra bruciata attorno ai clan attraverso un’azione sempre più incisiva dal punto di vista patrimoniale

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