Mantovano (AN): e intanto restano intoccabili legge Gozzini e immigrazione clandestina

Nel mese di dicembre 1999 la maggioranza di sinistra ha approvato, col motivato voto contrario del Polo, la famigerata "legge Carotti", presentata come l'attuazione del giudice unico con riferimento al processo penale. Con qualche mese di ritardo il ministro della Giustizia si accorge dei danni che quella legge sta provocando e tenta di porre riparo a uno degli stessi: la contrazione dei termini della custodia cautelare per chi ricorre al rito abbreviato. E' un po' poco; è esattamente quel pochissimo che l'assai divisa maggioranza che sostiene il governo gli consente di fare. Non c'è nulla che riguardi la legge Gozzini, cioè le scarcerazioni facili per i condannati con sentenza definitiva; nulla che attenga ai controlli, anche elettronici - più volte annunciati e mai realizzati - verso chi ottiene gli arresti domiciliari o qualche beneficio; nulla in tema di maggior rigore verso l'immigrazione clandestina e la sua strumentalizzazione da parte della criminalità. .

Per il resto, sul piano organizzativo esistono soltanto proclami: quale credibilità può avere un ministro che assicura l'assunzione di 1.000 nuovi magistrati entro il 2001 e intanto non riesce a completare un concorso di magistratura, indetto da circa tre anni, per 300 posti? Quali garanzie di serietà ha il prospettato ampliamento dell'organico dei giudici se la stasi in atto delle assunzioni ha provocato un vuoto nell'organico non ancora modificato pari a 800 unità? Non servono né provvedimenti-immagine, ai quali comunque, per quel che nulla che servono, Alleanza Nazionale non porrà ostacoli, né conferenze stampa pre-elettorali. Servono interventi legislativi sui temi concreti della sicurezza - quelli prima indicati - e un programma di investimenti straordinari per il settore giustizia. Il resto sono chiacchiere.

On. Alfredo Mantovano