ALFREDO MANTOVANO
Deputato al Parlamento italiano
RESPONSABILE DI A.N. PER I PROBLEMI DELLO
STATO


Comunicato Stampa

  numero   27 marzo 2000

Dopo le misure di protezione in favore di Mons. Cesare Lodeserto

Mantovano (A.N.) al ministro dell'Interno: programmi di protezione e collaborazione internazionale per le extracomunitarie costrette alla prostituzione


Con una interpellanza urgente ho sottoposto oggi al ministro dell'Interno la grave vicenda dello sfruttamento criminale della prostituzione di extracomunitarie, della quale sono sintomatici i rischi per incolumità fisica di Mons. Cesare Lodeserto, direttore del Centro "Regina Pacis": si tratta di rischi di tale consistenza da aver provocato misure di protezione da parte della Prefettura di Lecce, a causa dell'aiuto che il Centro ha sempre profuso, fra l'altro, in favore di ragazze inserite nelle "tratte", teso ad allontanarle da quei percorsi delle "tratte" e a inserirle in circuiti legali di assistenza e di lavoro. Se va apprezzata la tutela nei confronti di un sacerdote particolarmente esposto, il problema va tuttavia affrontato alla radice, dal momento che i pericoli per il direttore del Centro rappresentano la spia della grave condizone nella quale si trovano tantissime giovani e giovanissime che dai paesi slavi, dai Balcani, e in particolare dall'Albania, vengono attratte o costrette a imbarcarsi sui gommoni per un turpe mercato di carne umana.

Il problema è particolarmente grave, se è vero che la cronaca quotidiana informa dell'efferatezza con la quale la criminalità organizzata, soprattutto quella albanese, punisce chi tenta di sottrarsi al "giro": da ultimo in ordine di tempo, il Messaggero di oggi (p. 37) descrive gli omicidi di due rgazze di origine albanese, avvenuti a Roma e causati dal loro tentativo di uscire dalla morsa dello sfruttamento, ma anche la oppressione per ritorsione dei parenti rimasti nei paesi di provenienza. La legge sull'immigrazione prevede l'inserimento delle donne che si trovano in queste condizioni in un programma di assistenza e di integrazione, con concorso di enti locali: ma tali provvedimenti sono insufficienti quando è necessario tutelare la stessa integrità fisica. Va valutata in concreto la possibilità di applicare a queste donne, se - dopo una disanima caso per caso - ne ricorono le condizioni, qualcosa di analogo allo speciale programma di protezione previsto per i collaboratori di giustizia e per i testimoni di giustizia. Vanno inoltre intensificati i contatti con i paesi di provenienza per una protezione adeguata dei familiari ivi residenti, anche al fine di favorire il rientro delle ragazze.

Menre attendo una risposta del Governo sul punto, con una lettera al presidente della Commissione parlamentare antimafia, ho inoltre sollecitato il presidente Del Turco ad avviare al più presto un'indagine da parte della Commissione sul traffico di donne finalizzato alla prostituzione

On. Alfredo Mantovano

vedi i precedenti comunicati