ALFREDO MANTOVANO
Deputato al Parlamento italiano
RESPONSABILE DI A.N. PER I PROBLEMI DELLO
STATO


Comunicato Stampa

  numero   20 marzo 2000

Riforma dei "pentiti"

IL CENTRO-DESTRA PRONTO A DISCUTERE E A VOTARE IL BLOCCO E' DIPESO DALLE CONTRADDIZIONI DELLA MAGGIORANZA


Quale articolo di legge consente che un criminale, avviata la collaborazione, torni in possesso dei beni che gli sono stati sequestrati in applicazione di misure di prevenzione? Quale disposizione del codice autorizza un pubblico ministero a incontrare più volte un collaboratore di giustizia, a raccoglierne le dichiarazioni, e a omettere in tutto o in parte di verbalizzarle? Quale norma è capace di trasformare un magistrato inquirente in un consulente di strategie difensive per boss mafiosi? Rivolgo questi interrogativi a chi, come il ministro della Giustizia, di fronte agli sviluppi del "caso Messina" propone il varo immediato della riforma dei "pentiti" quale unico e infallibile vaccino. E' vero: la riforma è necessaria. Ma in sé non è in grado di impedire vicende come quella messinese.

In ogni caso il Polo rigetta l'accusa, formulata strumentalmente dalla Sinistra, di ostacolare il cammino della riforma per aver negato l'approvazione della legge in sede deliberante alla Commissione Giustizia del Senato: in realtà, desideriamo una discussione approfondita e non sommaria, quale solo il confronto aperto dell'Aula è in condizione di garantire. In particolare, Alleanza Nazionale ha presentato la sua proposta di modifica organica della disciplina dei "pentiti" già dal settembre 1996, sei mesi prima del disegno di legge del Governo; se dal marzo 1997, epoca del deposito al Senato del d.d.l. Flick sui collaboratori di giustizia, fino a oggi la riforma non è stata approvata neanche da un ramo del Parlamento non dipende certamente dal centro-destra: il quale ha presentato i propri emendamenti, era pronto in qualsiasi momento - come ha fatto nell'apposita Commissione di Palazzo Madama - a discutere nel merito, ma non aveva - e non ha - i numeri per bloccare nulla (ammesso che ne abbia la volontà). La paralisi è dipesa esclusivamente dalla circostanza che, fino alla metà del 1999 il Ppi era sulle medesime posizioni del Polo, per lo meno per taluni aspetti qualificanti: proseguire l'iter fino al voto avrebbe creato non pochi problemi alla maggioranza. Dal mese di ottobre 1999, e cioè dalla duplice assoluzione del sen. Andreotti, le nobili ragioni di principio dei Popolari sono improvvisamente venute meno: perché il varo della nuova legge tarda ancora? Che cosa c'entrano AN, o Forza Italia o il CCD?

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