ALFREDO
MANTOVANO Deputato al Parlamento italiano RESPONSABILE DI A.N. PER I PROBLEMI DELLO STATO |
Comunicato Stampa |
numero | 18 aprile 2000 |
Sparatoria a Teramo Mantovano (A.N.): con un Servizio di protezione che consente questo è inutile sperare nella nuova legge sui "pentiti" Con una interrogazione al ministro dell'Interno, che fa seguito al conflitto a fuoco accaduto in provincia di Teramo, ho chiesto di conoscere l'elenco dei collaboratori di giustizia che in questo momento, pur essendo inseriti nel programma di protezione, non sono sottoposti ad alcuna restrizione e nemmeno a controlli. E' veramente incredibile la libertà operativa concessa ad Antonio Maletesta, già esponente di punta della "sacra corona unita", condannato per svariati omicidi e appartenente, all'interno dell'organizzazione, a uno dei più efferati gruppi di fuoco: per avere un'idea del personaggio, basta ricordare che negli atti di uno dei maxi processi nei quali è stato giudicato compare un'intercettazione, risalente all'inizio degli anni 90, nella quale Maletesta, a fronte delle prime dichiarazioni di "pentiti", caldeggia con i suoi complici l'opportunità di uccidere due o tre giudici (!), allo scopo di scoraggiare le collaborazioni. Questo soggetto stamattina non solo era in piena libertà, a distanza di pochissimi anni dalla consumazione dei gravi delitti per i quali ha confessato ed è stato condannato, ma aveva tanta possibilità di azione da organizzare una base logistica per rapine con armi, lontano dal luogo di origine. Se il Servizio centrale di protezione continua a operare in questo modo, è difficile sperare che la nuova legge sui "pentiti", se e quando sarà approvata anche dalla Camera, potrà impedire casi del genere. Mentre i "testimoni di giustizia" non vedono risolti i loro gravi problemi, i criminali in libertà riprendono a delinquere con la protezione del ministero dell'Interno. On. Alfredo Mantovano |
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