SOTTOSEGRETARIO DI STATO
AL MINISTERO DELL'INTERNO
Dipartimento della Pubblica Sicurezza


Comunicato Stampa

 

 

 

 

 

SOLIDARIETA' ALL'ARMA PUGLIESE

 

Rispettare l'autonomia della magistratura non impedisce, come più volte ricordato dal Capo dello Stato, la valutazione serena dei provvedimenti giudiziari. L'applicazione, avvenuta ieri, della custodia cautelare, in carcere e agli arresti domiciliari, a carico di ufficiali, sottufficiali e militi dell'Arma dei Carabinieri già in servizio a Fasano sollecita, e per certi versi impone, tale valutazione. Senza entrare nel merito degli addebiti contestati, solleva perplessità la gravità della misura cautelare adottata; ricordando quali sono i presupposti indispensabili per la custodia cautelare, credo sia lecito chiedersi: a) quale sia il rischio di inquinamento delle prove in un procedimento nel quale gli elementi di prova, come risulta dal testo dell'ordinanza di custodia, sono già stati da tempo acquisiti; b) se si può ipotizzare un pericolo di fuga da parte di un ufficiale dei Carabinieri (!); c) quale sia il rischio di reiterazione dei reati ipotizzati, dal momento che alcuni dei Carabinieri in questione erano già da tempo trasferiti ad altro ufficio, e che comunque misure cautelari meno gravi, come la sospensione dal servizio, avrebbero impedito ogni ripetizione di delitti.

In attesa che il seguito del procedimento chiarisca ogni aspetto di questa vicenda, anche sotto il profilo della opportunità della ordinanza di ieri, ogni persona di buon senso, e a maggior ragione chi riveste ruoli istituzionali, non può non cogliere l'occasione per manifestare vicinanza e solidarietà all'Arma e a chi ne fa parte, e in modo particolare a chi indossa la sua divisa sul territorio pugliese, da sempre in prima linea senza limite di sacrificio nella lotta alla criminalità di ogni tipo. Accompagnate dalla certezza che quanto accaduto non turberà in alcun modo la piena fiducia nei Carabinieri di ogni pugliese onesto.

 

              

 

Roma, 18 gennaio 2005

 

  

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