Se il ministro Prestigiacomo avesse voglia di rileggere il testo della legge 40 del 2004 incontrerebbe all'articolo 14 la disposizione che fa salva l'applicazione della legge 194 del 1978 e in particolare la considerazione che i rischi per la salute della donna precludono l'impianto dell'embrione ottenuto artificialmente. Più in generale la legge 194 si basa sul principio dell'autodeterminazione della donna di fronte a gravidanze non desiderate, e nessuno può convincere che quella ottenuta artificialmente non sia invece una gravidanza desiderata. Signora ministra, dove il contrasto tra le due leggi?

Roma, 30 maggio 2005