ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su    Il Quotidiano di Calabria
(Sezione:     Pag    )
Sabato 6 marzo 2004

e. s.

L'Ulivo e alcune comunitą terapeutiche contro la legge Fini 

 

«Le droghe non sono tutte uguali»


 

ROMA - La legge Fini fa discutere, l'opposizione annuncia che dara' battaglia in Parlamento e diverse comunita' di recupero, ma non tutte, sono convinte che si tratti di una legge sbagliata e pericolosa. Al centro della contesa e' il principio, sostenuto nel provvedimento, che le droghe sono tutte uguali e tutte dannose. Per l'Ulivo si tratta solo di una trovata elettorale. Ma il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano respinge le accuse e sostiene che il provvedimento non criminalizza i tossicodipendenti ma serve a prevenire. E certamente, e' la sua convinzione, dara' "ottimi risultati": in carcere ci saranno meno tossicodipendenti e ci saranno piu' possibilita' di recupero.

Per il presidente della comunita' Saman, Achille Saletti, si tratta di un disegno di legge "folle e liberticida" e per "fini elettorali", secondo Saletti, sono state equiparate "sostanze diverse assunte con modalita' diverse". In questo modo la Casa delle Liberta', e' la conclusione, ha rispolverato lo "Stato etico" ed ha fatto suo lo slogan "piu' galera per tutti". Anche il presidente della Comunita' Capodarco, don Vinicio Albanesi, e' contrario perche' convinto che la legge avra' effetti controproducenti. Di avviso contrario e' invece Andrea Muccioli, coordinatore della comunita' di San Patrignano. Sono numerosissimi gli elementi, ha affermato, che rinnovano la legge in senso positivo. Ed e' "quanto mai giusto" affermare "che tutte le droghe creano sballo, che sono una risposta sbagliata ad un disagio, che sono pericolose".

Dello stesso parere e' il farmacologo Silvio Garattini perche' convinto che ogni droga e' "un attentato alla salute".
Il segretario dei radicali Daniele Capezzone avverte che quella imboccata dal governo e' la "strada fallimentare che in questi anni ha gia' prodotto piu' droga, piu' morti, piu' Aids". L'Ulivo annuncia che dara' battaglia in Parlamento. Per Gloria Buffo (Ds) e' un "imbroglio" sostenere che lo spinello sia uguale all'eroina.

Il disegno di legge, secondo un'altra diessina, Marida Bolognesi, e' privo di fondamento scientifico ed e' molto grave eliminare la distinzione tra droghe leggere e pesanti. Il provvedimento, accusa Giuseppe Fioroni della Margherita, fallisce nell'obiettivo principale che e' quello di mettere al centro la "crescita personale dell'individuo e l'integrazione delle giovani generazioni".

Giuliano Pisapia, capogruppo della commissione giustizia della Camera del Prc, usa il termine "stupefacente" per definire la legge Fini ed accusa la maggioranza di voler "drogare" la campagna elettorale. Per Pisapia il provvedimento non e' solo controproducente e pericoloso ma anche incostituzionale.

Questa legge, sostiene il deputato verde Paolo Cento, e' tesa solo alla repressione indiscriminata di chi fa uso di droghe. E queste norme "produrranno piu' morti, piu' detenzione e piu' emarginazione".

Una legge, secondo l'ex sottosegretario alla Giustizia Franco Corleone, che fara' dell'Italia il fanalino di coda dell'Europa. A tutti replica il senatore Riccardo Pedrizzi, responsabile nazionale di An per le politiche della famiglia. "Chi e' contro il ddl Fini - ha sostenuto - e' a favore degli spacciatori".

 

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