ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su Avvenire
(Sezione: Oggi Italia       Pag.     )
Venerdi 27 gennaio 2006

Da Roma Roberto I. Zanini

L’OK DEL SENATO / La nuova legge passa ora al vaglio della Camera, dove il centrosinistra ha predisposto un autentico muro di ostruzionismo Plauso del centrodestra L’Udc: finalmente regole certe e chiare

 

 

 Droga, giro di vite tra le polemiche


 

Giro di vite su spaccio e consumo di droghe. Il Senato l'ha approvato ieri mattina in prima lettura con 148 voti a favore e 82 contrari. Dopo la fiducia di Palazzo Madama le nuove norme anti-droga, già ddl Fini, inserite per emendamento nel decreto Olimpiadi, dovranno essere discusse alla Camera, dove il centrosinistra ha annunciato ostruzionismo con ogni arma possibile. Il provvedimento, una volta approvato, consentirà di comminare pene da 6 a 20 anni e multa da 26 mila a 260 mila euro per chi importa, esporta, riceve, detiene a motivo di spaccio una qualunque sostanza stupefacente, sia essa eroina, cocaina, droga sintetica o cannabis con tutti i loro derivati. Sanzioni amministrative sono invece previste per chi ne fa semplice uso, sulla base di una "quantità personale" che sarà indicata con decreto del ministero della Salute di concerto con quello della Giustizia. Se l'uso personale può apportare danno alla comunità sono previste misure più severe come l'obbligo di rientrare e uscire dalla propria abitazione a orari stabiliti o il divieto di frequentate determinati locali.

Il testo approvato ieri, quindi, non fa alcuna distinzione tra droghe pesanti e droghe leggere, equiparandole «perché sono comunque nocive, hanno effetti nefasti su giovani e meno giovani e quindi devono considerarsi illecite. Lo stesso discorso che è stato fatto per il casco, imposto dal legislatore al motociclista perché ha ritenuto che non ci sia libertà di uccidere né se stessi, né gli altri», ha spiegato il ministro per i Rapporti col Parlamento Giovanardi. Lo stesso ministro ha sottolineato che il provvedimento «è indirizzato al recupero dei tossicodipendenti», facendo «tesoro delle osservazioni venute da centinaia di operatori del settore e dalla Conferenza nazionale di Palermo». Sono infatti previste, anche in materia di processo penale, numerose misure per facilitare il recupero e la riabilitazione. Le strutture pubbliche di recupero vengono parificate a quelle private e il riconoscimento di status di tossicodipendente può essere fatto anche da una struttura privata.

Norme contro le quali il centrosinistra si è schierato compatto, ritenendole «retrograde», «oscurantiste», «contro i giovani», «incoscienti», «da bassa macelleria giuridica». I radicali hanno denunciato: «Migliaia di ragazzi a rischio galera». Critiche severe anche sul metodo dell'inserimento nel decreto per le Olimpiadi, definito «scandaloso» da Bertinotti, «indecente e vergognoso» dal verde Cento. Analoghe critiche sono venute da Ds e Margherita. Divise associazioni e comunità terapeutiche. In un comunicato congiunto Acli, Agesci, Exodus e Cisl hanno parlato di testo «lontano dalla realtà e dalle persone». Diversa l'opinione di operatori come don Gelmini, don Picchi, San Patrignano, Ceis e Ficte secondo i quali «la legge non è perfetta ma migliora sicuramente la situazione».

Generalizzato il plauso degli esponenti politici del centrodestra. «È un provvedimento nel quale l'Udc crede molto, che va nella direzione di contrastare duramente lo spaccio e gli spacciatori, introducendo regole certe e chiare», ha detto il segretario del partito Lorenzo Cesa. «Questa legge è un successo della CdL. Ora è necessario informare meglio i giovani per combattere la diffusione delle droghe», ha affermato il sottosegretario all'Istruzione Maria Grazia Siliquini. Per Gasparri di An «si tratta di una svolta culturale storica». «Finalmente verrà cancellate l'ipocrisia della distinzione fra droghe leggere e droghe pesanti, il recupero sarà reso più facile e ci saranno meno tossicodipendenti in carcere», ha aggiunto Alfredo Mantovano. E Luca Volontè, dell'Udc, ritiene che si tratti di «un provvedimento fra i più qualificati di tutta l'azione di governo degli ultimi dieci anni».


    

 

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