ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
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Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL SUD
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Venerdì 19 luglio 2002

Silvia Mastrantonio

roma / Tra le ipotesi degli inquirenti, un gesto dimostrativo di neonazisti o fanatici islamici

Profanato il cimitero ebraico, orrore e sdegno


ROMA – Cinquanta tombe danneggiate, alcune in modo gravissimo. Cinque cappelle profanate. Profanato, l'altra notte, il cimitero ebraico del Verano. Contro le lapidi ignoti si sono accaniti con sbarre di metallo. Una cassa è stata aperta e danneggiato anche l'involucro di zinco. E poi, ovunque, stelle di David divelte e utilizzate per rompere colonne e marmi. Piedi di porco e mazze per infierire contro le ultime dimore, una devastazione che ha toccato una zona piuttosto ampia nella parte più antica del cimitero, detta «Il Pincetto». Sicuramente, come hanno sottolineato gli investigatori della Digos giunti sul posto, l'opera di un gruppo di persone che ha agito a freddo nella consapevolezza che ieri, per gli ebrei, era una giornata particolare, una giornata dedicata al lutto nel ricordo della distruzione del Tempio a Gerusalemme. La Procura di Roma ha aperto un'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Italo Ormanni e affidata al pm Adelchi D'Ippolito. Al momento si procede per violazione di sepolcro ma non è escluso che, con l'avanzare delle indagini, si possano configurare altri reati.

Al momento gli investigatori si mantengono cauti e non escludono nulla. In primo luogo la pista politica che potrebbe portare o a frange dell'estrema destra o a gruppi del terrorismo islamico. Ma pure resta in piedi l'ipotesi che dietro il gesto vandalico ci siano persone che gravitano nell'ambiente cimiteriale che potrebbero aver voluto lanciare un avvertimento. Sono stati ascoltati alcuni dei giardinieri “abusivi” che, per conto della famiglie, curano le tombe. Nulla viene escluso nella mancanza di una rivendicazione. Nessuna scritta xenofoba, nessun messaggio ha seguito l'orribile attentato per il quale l'intero mondo politico ha espresso condanna. Ieri al cimitero del Verano, si sono ritrovati i massimi esponenti della comunità ebraica romana. Il rabbino capo Di Segni, il presidente Paserman. È toccato a loro il primo commento e il primo abbraccio ai parenti dei morti dei quali è stata violata l'ultima dimora. Per Di Segni «È stato colpito un luogo sacro e di memorie e l'atto che è stato compiuto rappresenta il segno di un malessere».

Secondo Paserman si tratta del «segno evidente di un mondo totalmente imbarbarito». «Il fatto che nessuno abbia firmato il gesto – ha detto Amos Luzzatto, presidente dell'Unione comunità ebraiche italiane – è imbarazzante anche se forse l'aver voluto profanare tombe ebraiche nel giorno dell'anniversario della distruzione del santuario di Gerusalemme è più che una firma, è una traccia chiara che condurrebbe a qualcuno che conosce bene la nostra tradizione e ha studiato abbastanza la nostra storia». Più esplicito Riccardo Pacifici, portavoce della comunità, per il quale le possibilità possono essere solo due: o gruppi neonazisti o oltranzisti arabi. Una posizione ammorbidita dopo la dura condanna espressa dall'Unione comunità islamiche. Per tutti, comunque, resta il disagio per un gesto che trasuda orrore.

Ieri, al Verano, gli ebrei riuniti hanno issato uno striscione. C'era scritto «Vergogna». Dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi fino ai massimi esponenti dell'opposizione. E con lo stesso presidente della Repubblica, Ciampi, che si è tenuto in costante contatto con la comunità e con le altre autorità. Il coro di condanna all'orribile attentato al cimitero ebraico del Verano non conosce stonature. E, per condannare il gesto vile e ignobile, vengono utilizzati tutti gli aggettivi e ventilate tutte le possibilità nella consapevolezza di un antisemitismo purtroppo mai spento non solo in Italia ma nell'intera Europa. «L'Italia – ha detto Berlusconi – ha una radicata tradizione di civiltà ma dobbiamo purtroppo constatare che neanche Roma è immune dalla barbarie dell'antisemitismo».

E barbarie è un termine utilizzato anche dal vicepremier Fini. «Sono certo – ha detto – che le istituzioni e i cittadini avvertono la gravità dell'accaduto e sapranno reagire con forza ed esprimere tutto il loro disprezzo per gli autori dello scempio». Solidarietà alla comunità ebraica romana è stata espressa anche dai presidenti di Camera e Senato, Casini e Pera. Insieme con la propria indignazione il ministro dell'Interno Pisanu ha annunciato che, al più presto, risponderà personalmente in Parlamento alle interrogazioni presentate sulla vicenda mentre il Viminale ha dato mandato perché si proceda con le indagini a 360 gradi senza tralasciare alcuna pista investigativa.

Per restare nell'ambito dei partiti di maggioranza, ieri al Verano si sono recati il ministro per i Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi e il sottosegretario Alfredo Mantovano mentre l'eurodeputato Antonio Tajani (FI) ha annunciato un'interrogazione in sede Ue per sottolineare i pericoli dell'antisemitismo. Secondo Fabrizio Cicchitto, invece, tutto questo è il frutto della demonizzazione della politica israeliana. Il sindaco Veltroni, accorso subito al Verano, ha parlato di «atto barbarico» che offende le coscienze e la città di Roma mentre il leader dei Ds Fassino ha inviato un commosso messaggio. Sono andati al Verano a rendere omaggio alle tombe profanate Violante, Angius e Chiti per i Ds mentre la Margherita è stata rappresentata da Rutelli e Parisi.

Tra le tante prese di posizioni particolarmente rilevante la condanna politica del gesto da parte dell'Unione comunità islamiche italiane. «Profanare cimiteri ebraici, musulmani o cristiani è comunque un odioso atto vandalico – ha detto Mohamed Nour Dachanm presidente dell'Unione – che va decisamente condannato. La profanazione è stato un atto orribile al quale l'Italia, fortunatamente, non era abituata. La nostra condanna deve essere chiara».


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