ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL DENARO
(Sezione: Napoli     Pag.     )
Venerdì 21 ottobre 2005

di Roberto Miele

emergenza criminalita’

 A Napoli la sede centrale dell’Antiracket


 

Napoli ospiterà la sede legale e istituzionale della Federazione delle associazioni antiracket e antiusura italiane (Fai). Lo annuncia il presidente della federazione Lino Busà all’apertura della due giorni dell’Assemblea nazionale della Fai, inaugurata ieri mattina nell’Antisala dei Baroni del Maschio Angioino. Busà propone, inoltre, di istituire un’Authority per l’antiracket nominata dalla Presidenza del Consiglio, criticando l’operato del Governo in materia di lotta alla criminalità. Ma il sottosegretario agli Interni, Alfredo Mantovano, rilancia: “Trasferiremo l’esperienza napoletana anche in Calabria”.

Racket e usura ancora soffocano l’economia del Sud, impedendone lo sviluppo delle imprese. E la recrudescenza del fenomeno estorsivo, soprattutto sui mercati dell’edilizia e del turismo, va di pari passo con il clima di sfiducia nei confronti dello Stato e delle forze dell’ordine. Ma Napoli, in questi ultimi anni, è in netta controtendenza rispetto al trend negativo nazionale. Merito della sinergia avviata tra Istituzioni locali, forze produttive e associazioni. Per tale motivo, il capoluogo campano ospiterà la sede legale e istituzionale della Federazione delle associazioni antiracket e antiusura italiane (Fai).

La notizia arriva direttamente dall’Antisala dei Baroni del Maschio Angioino, dove ieri mattina è iniziata la due giorni dell’Assemblea nazionale della Fai, e la comunica direttamente il presidente della federazione Lino Busà. “In Campania le organizzazioni camorristiche assumono un peso sempre più forte nel mercato, agendo con proprie imprese in concorrenza con l’economia pulita — spiega Busà — ma a Napoli siamo la testimonianza vivente che al ‘pizzo’ si può dire no, e pertanto trasferiremo qui la sede legale della Fai, sia per avvicinarci meglio ai problemi di questo territorio, sia per dare un riconoscimento alle capacità organizzative del coordinamento partenopeo delle associazioni antiracket”.

Il lavoro da fare è ancora molto, “poiché manca una politica del Governo sulla materia — aggiunge il presidente della Fai — e la lotta alla criminalità non è tra i suoi obiettivi prioritari”, motivo per il quale converrebbe istituire una Authority per l’antiracket nominata dalla Presidenza del Consiglio ma direttamente collegata al Parlamento.

Ma il sottosegretario agli Interni, con delega alla Pubblica sicurezza Alfredo Mantovano nega ogni calo di tensione del Governo nella lotta al racket e all’usura e chiama in causa la magistratura per le scarcerazioni facili, “poiché ognuno nella lotta alla criminalità deve recitare la propria parte, non solo la polizia, ma anche i magistrati e i cittadini”. Piuttosto, l’esperienza napoletana rappresenta, per Mantovano, “un esempio da trasferire anche nella realtà calabrese”.

Dello stesso avviso è il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino che, però, esorta la platea “a fissare nuovi obiettivi per rafforzare l’impegno sul territorio, considerato che con il disfattismo non si va da nessuna parte”. Rispondendo, quindi, a Mantovano, il governatore auspica che il Parlamento “abbia norme più chiare”, e che, per quanto riguarda le misure da attivare contro la criminalità organizzata, “quella che colpisce direttamente i patrimoni e le ricchezze — conclude Bassolino — si rivela essere sempre la più efficace”.

Nei prossimi giorni, Napoli ospiterà un incontro con gli Enti locali del Mezzogiorno più impegnati nella lotta alla mafia e alla camorra, con l’obiettivo di “costruire una vera e propria rete tra le Amministrazioni locali — spiega l’assessore comunale alla Trasparenza Roberto De Masi - fatta di politiche di sicurezza partecipata e di contrasto alla criminalità, e che veda i cittadini protagonisti”.


    

 

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