ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Gazzetta di Vicenza
(Sezione:     Pag.   )
Mercoledì 12 giugno 2002

 La legge Bossi-Fini. In Senato si riaccende lo scontro tra cattolici e Carroccio

Immigrati, l’Udc risfodera l’emendamento Tabacci



Roma. Partenza in salita al Senato per la legge Bossi-Fini sull' immigrazione. Nonostante l'accordo alla Camera nella maggioranza, che prevedeva di affrontare il problema della regolarizzazione dei lavoratori extracomunitari in nero con un provvedimento a parte, l'Udc potrebbe ripresentare l'emendamento Tabacci. Il senatore dei centristi Maurizio Eufemi, nella riunione della commissione Affari costituzionali, che ha iniziato ieri ad esaminare il disegno di legge, ha detto di essere pronto ad esaminare l'emendamento della discordia.

A suo giudizio, sarebbe infatti meglio affrontare e risolvere il problema della regolarizzazione degli immigrati che lavorano in nero direttamente nel ddl Bossi-Fini. E, se non fosse possibile, il governo dovrebbe approvare il provvedimento sulla regolarizzazione in contemporanea con il «sì» del Parlamento alla legge sull' immigrazione.

La decisione sulla presentazione dell' emendamento sarà presa oggi in una riunione del gruppo Udc. Ma contro l'iniziativa di Eufemi si è scagliato il gruppo della Lega: il rappresentante del Carroccio in commissione, Cesarino Monti, irride senza mezzi termini a «quei soliti democristiani» dell' Udc, accusando il senatore centrista di voler «ricattare» la maggioranza: «È un metodo inaccettabile, ed è probabile che continuino su questa linea perchè vogliono alzare il prezzo, ma non andranno da nessuna parte».

Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato e coordinatore delle segreterie nazionali della Lega, sostiene: «Il voto alle amministrative dimostra soprattutto una cosa: che la gente aspetta dal Governo i cambiamenti promessi e la legge sull' immigrazione rappresenta un grande cambiamento, visto che eliminerà la dannosa immigrazione clandestina. La Bossi-Fini deve essere approvata senza perdere tempo».

Anche An si irrigidisce, e il suo rappresentante in commissione Giuseppe Valditara annuncia che il suo gruppo «non voterà emendamenti presentati nè dalle forze della maggioranza nè da quelle dell' opposizione, perchè il ddl dev'essere approvato così com'è».

Il governo cerca di gettare acqua sul fuoco: il sottosegretario Mantovano dice che se l'Udc vuole semplicemente che sia ribadito l'impegno di Palazzo Chigi a varare in tempi brevi la regolarizzazione, «da parte nostra non c'è nessun problema a farlo». «Il dato politico - sottolinea - è che su questo c'è un impegno del governo». E anche per quanto riguarda i tempi, Mantovano promette che non ci sarà «uno stacco temporale» tra il «sì» al ddl Bossi-Fini e l'approvazione del provvedimento di regolarizzazione. L'importante, conclude, è che il disegno di legge sia approvato dal Parlamento senza modifiche. Il clima interno alla maggioranza dà la possibilità all' Ulivo di mettere in evidenza le divisioni del centrodestra: «Il governo ha una gran fretta - osserva il diessino Luciano Guerzoni - ma la maggioranza è divisa e la sconfitta elettorale del centrosinistra in molte città del Nord dimostra che l'intolleranza e la xenofobia della Lega non solo non pagano, ma non fanno che inasprire le divisioni».

Intanto una richiesta «bipartisan» di regolarizzazione degli immigrati senza permesso di soggiorno che lavorano è stata bocciata con 32 no e 28 sì dal Consiglio lombardo. L'assemblea regionale si è espressa, a scrutinio segreto, su una mozione presentata da Roberto Biscardini (Sdi) e firmata sia da esponenti di maggioranza che di opposizione.

 

vedi i precedenti interventi