ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Il Piccolo di Trieste
(Sezione:    Pag.     )
Domenica 19 Gennaio 2003

 

 

Giovanardi: scene penose Fassino: proteste civili


 

ROMA - I discorsi pronunciati ieri nelle varie Procure italiane per l'inaugurazione del nuovo anno giudiziario sono stati l'argomento di un dialogo tra sordi tra maggioranza ed opposizione schierate su fronti lontani e contrapposti. All'invito del ministro per gli Affari regionali Enrico La Loggia, rivolto ai magistrati ma anche al Centrosinistra, a rimettersi a lavorare tutti insieme «per risolvere i nodi della giustizia», il segretario dei Ds Piero Fassino ha replicato elogiando i magistrati perchè difendono la loro autonomia che, ha affermato, «è una garanzia per tutti i cittadini». «I problemi della giustizia non si possono risolvere comprimendo o sacrificando l'autonomia e l'indipendenza della magistratura». «La loro protesta silenziosa - ha detto ancora Fassino - è civile»

Il capogruppo dei deputati Ds Luciano Violante ha invece attaccato il ministro della Giustizia Castelli che ha preso la parola a Milano. «Ho visto un ministro isolato, ha affermato, sia dai magistrati che dagli avvocati perchè non ha detto nulla di nuovo». Una critica rilanciata anche da Antonio Di Pietro per il quale Castelli ha descritto «un paese delle fiabe dove tutto funziona». Il ministro per i rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi ha stigmatizzato le proteste dei magistrati. Chi aveva la Costituzione in mano, ha detto, «vuole giocare sempre allo scontro» ma alla fine «risulterà perdente anche agli occhi dei cittadini» perchè «le manifestazioni penose come quelle di oggi (ieri, ndr) di una parte di magistrati di certo non aiutano». Anche per il segretario dell'Udc Marco Follini è sbagliato utilizzare la Costituzione come «bandiera di protesta» perchè la Costituzione è di tutti. Una tesi contestata dalla sinistra. Entrare in un'aula di giustizia con la Costituzione sotto braccio, ha replicato Anna Finocchiaro, responsabile Ds per la giustizia, «è un atto bello e solenne nel quale non vedo nessuna provocazione».

Tutta la Casa delle Libertà ha intanto negato che sia in pericolo l'autonomia dei magistrati a causa delle riforme del Centrodestra. Fassino dice «cose al di fuori della realtà», ha sostenuto il capogruppo dei senatori di Forza Italia Renato Schifani. L'autonomia della magistratura non è negoziabile, ha reagito il vicepresidente del Senato Cesare Salvi, diessino, e non è accettabile che tutti i poteri siano soggetti ad un «capo».

Il capogruppo dei senatori Ds Gavino Angius ha invece osservato che il ministro Castelli nell'elenco delle leggi approvate ha evitato di fare riferimento a quelle che hanno provocato furenti polemiche, come la legge Cirami. L'auspicio che vengano messe da parte le polemiche è stato espresso dal sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano (An) per il quale è ormai chiaro che esiste un partito che non vuole le riforme.

La palma della provocazione più pesante, infine, arriva dal leghista Roberto Calderoli, vice presidente del Senato: se i magistrati sfilano con la Costituzione in mano, ironizza, «Vuol dire che l’hanno in casa e a questo punto non devono far altro che leggerla».


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