ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL TEMPO
(Sezione: POLITICA        )
martedì 6 gennaio 2004

 

 

 

Banca 121 e Mps amiche di D’Alema

L’accusa di Mantovano (An) a De Bustis


 

LA VICENDA giudiziaria che ha investito la Banca 121 dimostra la necessità di rivedere il sistema dei controlli, rendendolo più efficace. È l’opinione che il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano (An) sulla vicenda dell’inchiesta nei confronti dei vertici dell’istituto di credito poi assorbito dal Monte dei Paschi di Siena per una presunta truffa nel collocamento di prodotti finanziari.

Mantovano ha attaccato i Ds e D’Alema in particolare, che su questa vicenda - lascia intendere - non ha ritenuto di intervenire perché legato ai vertici di Banca 121 da rapporto di amicizia, o meglio, di «collateralismo politico». Per Mantovano «la lezione che si può trarre da tutte queste vicende è di porre mano al più presto alla revisione del sistema dei controlli, che sia più efficace ed effettivo possibile». «Ma la vicenda Banca 121 - ha ricordato - è sconcertante anzitutto dal punto di vista quantitativo. Al 31 dicembre 2003 è scaduto in termini di valore nominale un totale di 220 milioni di euro per i cosiddetti titoli strutturati, a cui vanno sommati i 150 milioni di euro per i cosiddetti titoli già scaduti per "My Way" e "For You" nei mesi passati. Devono anche sommarsi altre decine di milioni di euro con scadenza aprile e luglio 2004 e nel 2006». Secondo il sottosegretario, si arriva così, in tutto, a 325 milioni di euro in valore nominale scaduto o in scadenza più i 150 dei "My Way" e "For Yo"».

«Questi titoli - ha detto Mantovano - sono stati collocati con determinate modalità allo scopo specifico di piazzarne il maggior numero possibile e di aumentare questa mucca che andava piazzata sul mercato per essere acquistata al prezzo più alto». L’esponente del Governo ha poi ripreso il tema del «collateralismo politico», riferendosi in particolare al rapporto tra il presidente dei Ds, Massimo D’Alema, e i vertici dell’istituto salentino. «Anche i sassi - ha affermato - sono in grado di testimoniare quello che è emerso in passato, cioè una vicinanza strettissima tra D’Alema e l’autore e il creatore di questa finanza innovativa, cioè l’ing.De Bustis, che ha sostenuto la campagna elettorale del 2001. Questo è un dato assolutamente oggettivo, che ha visto presente a Gallipoli negli ultimi giorni della campagna elettorale De Bustis a fianco di D’Alema in riunioni che sono state anche documentate nei servizi giornalistici delle tv locali».

«Le dichiarazioni rilasciate da Mantovano sorprendono per la loro reiterata, disarmante inconsistenza politica», replicano i Democratici di Sinistra e l’Ulivo del Salento. «Ritenevamo chiusa la polemica - sostengono i Ds e l’Ulivo - alla luce delle dichiarazioni rilasciate dall’ex presidente della Banca 121, Giovanni Semeraro, che rappresentano la più autorevole conferma dell’oggettivo svolgimento della trattativa di cessione al gruppo Mps». Nella nota Semeraro viene anche indicato quale «sostenitore di Mantovano, intervenuto per ribadire verità a tutti note: che la vendita al gruppo Mps fu esclusivamente figlia del mercato che obbedisce, come noto, alle leggi della concorrenza e non a quella dell’appartenenza di partito». «Continuare a sostenere che l'uso politico della Banca 121 da parte del centrosinistra troverebbe ulteriore conferma nell’appoggio personale offerto da De Bustis a D’Alema - è scritto nel comunicato - si commenta da sè».