ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL IL TEMPO
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Sabato 6 settembre 2003

di STEFANIA MORDEGLIA

Elogio a Ciampi, vero «super partes» e gratitudine verso la magistratura

Casini invita tutti al dialogo



CASINI «arbitro» e «non giocatore» cerca di spegnere la polemica sulla magistratura. Non difende Berlusconi, ma neppure lo biasima. Elogia invece il presidente della Repubblica, «un super partes». E la magistratura? Le esprime gratitudine ma, per cercare di giustificare l’intervento del premier, specifica che «anche in questa, come in tutte le categorie, ci sono le mele marce». Dopo il capo dello Stato, anche il presidente dalla Camera cerca di placare la bufera sulla magistratura, prendendo la parola alla Festa nazionale dell’Udc di Fiuggi. Ma sposta il discorso anche su altri temi caldi - le riforme, il disegno di legge Gasparri, il caso Telekom-Serbia, le pensioni - invocando «una preghiera tibetana per la politica italiana».

LE MELE MARCE — «Gli italiani sanno che nella magistratura, come in tutte le categorie, ci sono mele marce. Ma in nessun modo le mele marce possono vanificare la fiducia e la gratitudine di tutti verso la magistratura» è stata la difesa del presidente della Camera nei confronti del potere giudiziario. «Esiste - ha aggiunto - un principio di collaborazione tra i poteri dello Stato al quale, come presidente della Camera, intendo rimanere fedele. La vicenda sarà superata rapidamente, anche con un chiarimento degli altri esponenti istituzionali coinvolti».

I SUPER PARTES — «Il presidente della Repubblica è super partes e non solo - ha detto Casini - . È come la moglie di Cesare, deve apparire tale. Dove lo troviamo uno come Ciampi, che rappresenta un punto di equilibrio fondamentale per l'Italia?». «Ciampi - ha continuato - non si fa tirare per la giacca ed è assolutamente rigoroso nei suoi impegni istituzionali. Gli dobbiamo essere grati perché rappresenta un punto di riferimento istituzionale». Riferendosi poi al suo ruolo, Casini ha detto che «il modo migliore per onorare la cultura che mi ha eletto presidente della Camera è essere arbitro, non giocatore».

LE RIFORME — Affrontando uno dei temi centrali per le forze politiche nei prossimi mesi, il presidente della Camera ha invitato l’opposizione a un lavoro comune, perché «le riforme non si fanno a maggioranza». «Mi auguro che la Cdl non faccia l'errore che fece l'Ulivo la scorsa legislatura» ha detto, convinto che, «se si affrontano le questioni con serenità, si possano trovare molti punti in comune».

LE PENSIONI — «Non è la maggioranza che ha posto il problema delle pensioni - ha dichiarato Casini -. La Germania pone il problema, la Francia pone il problema. Esiste un tema di equilibrio generazionale che va affrontato con gradualismo e con la concertazione delle parti sociali».

LA LEGGE SULL’EMITTENZA — Il presidenete della Camera non ha voluto commentare il disegno di legge Gasparri, manifestando però entusiasmo per la parte che più lo riguarda da vicino, quella in base alla quale «mai più mi occuperò della nomina del Cda della Rai». «Se la legge - ha aggiunto - sarà valutata negativamente e creerà degli squilibri, lo valuteranno i cittadini. Ma mi auguro che ci sia un dialogo anche con l'opposizione per avere una legge il più possibile condivisa».

LO SCHERZO DI GIOVANARDI — Chiamato a moderare un dibattito sull'immigrazione a Fiuggi, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, ha richiamato la parole del premier in modo scherzoso. Presentando i protagonisti del dibattito, Giovanardi, riferendosi al sottosegretario dell’Interno con delega all'immigrazione, che è anche un magistrato, ha detto: «Saluto Mantovano, dovrei dire "il matto"».


    

 

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