ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL TEMPO
(Sezione:       Pag.     )
Venerdì 30 maggio 2003

 

 

«Lotta all’accattonaggio dei bambini nomadi»


BAMBINI che chiedono l' elemosina per strada, neonati esposti per ore al sole e all'inquinamento da traffico, ragazzini che si trascinano gambe malformate per estorcere qualche moneta: quello dell' accattonaggio dei minori, in Italia, è un problema complesso, che non si può risolvere solo con la repressione ma ricorrendo all' intervento integrato di polizie, di stato e municipali, e servizi sociali.

Questo il punto sul quale hanno concordato tutti i partecipanti al Forum, organizzato ieri a Roma dall' Osservatorio sul lavoro minorile, istituito dalla Fondazione Banco di Napoli per l' Assistenza all' Infanzia. La legge non punisce chi chiede l' elemosina, ma chi sfrutta a questo scopo un minore di 14 anni; chi mendica con un bambino non è punibile, a meno che non gli provochi lesioni. Nelle strade italiane ci sono più di 8.000 minori, per lo più stranieri, costretti a mendicare. Secondo il sottosegretario all' Interno, Alfredo Mantovano, si dividono in due fasce: «una prima fascia, più ristretta, di minori - soprattutto albanesi e marocchini - collegati al racket dell' immigrazione clandestina, gestito da vere associazioni criminali che spesso utilizzano i bambini anche come corrieri della droga o nella prostituzione».

Poi c' è la fascia, molto più consistente, dei bambini Rom: un fenomeno, quello dell' accattonaggio infantile, che ha radici profonde nella cultura di queste comunità nomadi e che in Italia ha preso piede negli anni '80. È soprattutto nei confronti di questa seconda fascia - ha detto Mantovano - che si può intervenire, e secondo il sottosegretario bisogna farlo coinvolgendo la polizia municipale e i servizi sociali, che devono agire in stretto coordinamento. Infine, secondo Mantovano si potrebbe pensare di estendere l' esperimento del poliziotto e del carabiniere di quartiere, raccordando queste due figure con quella del vigile urbano.

Un «intervento coordinato con un protocollo operativo certo che coinvolga Polizia di Stato, servizi sociali e Polizia municipale» è invocato anche dall' onorevole Francesca Martini (Lega Nord), che propone anche l' istituzione di un numero verde "SOS infanzia" a livello territoriale. Un' altra proposta, del vicecommissario dell' Inail Antonio Parlato, è di utilizzare, oltre ai vigili urbani e ai poliziotti di quartiere, anche i poliziotti in congedo.

I dati del Viminale sulle denunce per accattonaggio, relativi al periodo maggio-dicembre 2002, rivelano disparità tra regioni come la Lombardia (con 78 denunce) e la Campania (solo 6), ma in realtà il fenomeno dello sfruttamento minorile è particolarmente diffuso a Napoli, dove lavora il 30% dei ragazzini tra 10 e 14 anni e dove un piccolo esercito di bambini immigrati passa giornate a chiedere l' elemosina ai semafori, a vendere fazzoletti di carta, a lavare i vetri delle auto. Le scarse denunce sono dovute anche alla presenza, sul territorio, di problemi più importanti di criminalità organizzata che oscurano il fenomeno dell' accattonaggio minorile. A Roma - ha reso noto l' assessore comunale all' infanzia, Pamela Pantano - «è in atto da qualche mese un grande lavoro» per aiutare i bambini trovati per strada a chiedere l' elemosina: c' è un pullmino che gira per la città, e li porta in centri di accoglienza. Finora ne sono stati accolti 35, 29 dei quali rumeni e 6 bosniaci. Il Comune sta inoltre preparando dei manifesti che invitano i cittadini a non dare soldi ai piccoli mendicanti.


    

 

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