ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su IL TEMPO
(Sezione:        Pag.     )
domenica 28 maggio 2006

di PINO GIULIETTI

 

 

 Immigrati, sanatoria grazie alla Bossi-Fini
Prodi vuole regolarizzare 480mila extracomunitari sfruttando le pieghe della legge. Ma la CdL insorge
Dopo le polemiche sui flussi, il Viminale precisa: «Necessari nuovi decreti solo se le domande saranno più di 170 mila»


 

I LAVORATORI stranieri da ammettere in Italia nel 2006 potrebbero essere ben più di 170 mila, la soglia fissata dal decreto sui flussi migratori. Dopo le dichiarazioni del ministro delle Politiche Sociali Paolo Ferrero sulla possibilità di regolarizzare tutti i 485 mila extracomunitari per cui è stata presentata la relativa domanda, e le conseguenti polemiche da parte del centrodestra, interviene il Viminale ad indicare quale sarà la strada che il governo intende seguire. Una strada che, a guardare bene, non esclude la stessa ipotesi avanzata dal ministro di Rifondazione Comunista, «sentiti prima il Comitato dei ministri, le regioni, gli enti locali e le competenti commissioni parlamentari». Se le domande in regola supereranno la quota di 170 mila unità già fissata, sottolinea infatti una nota del ministero dell'Interno, potranno essere adottati nuovi decreti.

Il 15 febbraio scorso, spiegano dal ministero guidato da Giuliano Amato, è stato adottato il decreto che ha definito in 170 mila unità la quota di lavoratori stranieri da ammettere in Italia nel 2006, ma alle poste sono state presentate circa 485mila domande dei datori di lavoro che, «nel sottoscrivere la proposta di contratto, hanno assicurato oltre all'assunzione del lavoratore extracomunitario anche una idonea sistemazione alloggiativa». Saranno accolte solo le domande, precisa il ministero, «relative ai lavoratori che risulteranno in possesso di tutti i requisiti prescritti». Al momento c'è un'eccedenza rispetto alla quota iniziale prevista (170 mila) di 315 mila domande: «è dunque possibile, ma lo sapremo solo più avanti - scrive il Viminale - che le domande in regola superino la quota inizialmente fissata». In questo caso «è applicabile l'articolo 3 del testo unico n. 286/1998, come modificato dalla legge 189/2002 (Bossi-Fini), a norma del quale ulteriori decreti flussi per l'anno in corso possono essere adottati dal Presidente del Consiglio dei ministri», dopo aver consultato il Comitato dei ministri, le Regioni, gli Enti locali e le commissioni parlamentari. Il Viminale dunque non esclude che il numero degli extracomunitari che verranno regolarizzati possa essere superiore a 170 mila.

E la nota è la prova, secondo il ministro Ferrero, dell'«inesistenza di presunte divergenze all'interno del governo in tema d'immigrazione». Nei tempi tecnici necessari, dice l'esponente di Rifondazione, «si verificherà quindi la corrispondenza tra il numero delle domande e quanto previsto dal decreto flussi varato dal governo Berlusconi. Ove questa corrispondenza non vi fosse, la strada di un nuovo decreto appare come la più rapida ed efficace».

«I numeri del Viminale - dice il capogruppo dei Verdi alla Camera Angelo Bonelli - dimostrano che la Bossi-Fini non ha funzionato neanche per gli immigrati in Italia da molto tempo». Critiche al Viminale da parte del centrodestra, che annuncia un'opposizione ferma. Maurizio Gasparri (An) ribadisce che la scelta di varare ulteriori decreti flussi «equivale ad una sanatoria di fatto» e Maurizio Sacconi (FI) definisce «allarmanti» le indicazioni del ministero: «l'incremento dei flussi migratori per il 2006 corrisponderebbe solo al soddisfacimento delle pressioni dei clandestini e di coloro che per ragioni ideologiche li sostengono, avendo il chiaro significato di una sanatoria "a piè di lista"». Per il segretario della Dc Gianfranco Rotondi serve un confronto «sereno e costruttivo tra governo e opposizione», mentre secondo Alfredo Mantovano (An) la «vera notizia» è che il nuovo governo «in tema di gestione dei flussi migratori, applicherà alla lettera la Bossi-Fini».


    

 

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