ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL TEMPO
(Sezione:    Pag.     )
Mercoledì 22 Gennaio 2003

di FRANCESCA MANDESE

 

Lecce, il mare non restituisce i 23 dispersi

In calo gli arrivi di disperati in Puglia e Calabria, mentre aumentano quelli diretti in Sicilia

 

LECCE — Il mar Ionio non ha restituito neanche uno dei corpi dei clandestini curdi naufragati nelle acque territoriali greche giovedì scorso, mentre tentavano di raggiungere, a bordo di uno scafo in vetroresina, le coste pugliesi. Ieri, è stata un'altra lunga giornata di ricerche. I mezzi navali della marina militare e della guardia costiera si sono spinti fino al limite delle acque territoriali italiane, ma non sono riusciti a recuperare nessuno dei 23 dispersi.

Del gruppo di 35 curdi, partito all'inizio della scorsa settimana dal porto turco di Smirne, soltanto cinque sono riusciti a sopravvivere alla lunga e perigliosa traversata in mare. Il sesto superstite, il greco ventottenne Liolis Panaiotis, è stato arrestato lunedì mattina per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e strage colposa: i superstiti lo avevano indicato come uno dei due scafisti greci che, giovedì, avevano dato il cambio ai "colleghi" turchi. L'altro scafista sarebbe tra i dispersi. Dopo un periodo di relativa calma, quindi, la Puglia torna al centro dell'attenzione internazionale come punto di approdo dei disperati provenienti da ogni parte del mondo. L'imminente conflitto nel Golfo Persico fa temere che, già dai prossimi giorni, migliaia di clandestini in fuga dall'Iraq possano riversarsi sulle coste pugliesi a bordo dei mezzi più disparati.

Secondo i dati elaborati dal ministero dell'interno, nei primi undici mesi del 2002, sono stati 81.414 gli stranieri allontanati dal territorio nazionale con provvedimenti di espulsione o di respingimento alle frontiere. La Puglia, però, ha vissuto un momento di tregua sul fronte degli sbarchi clandestini: a fronte dei quali 18mila del 2000 e degli oltre 8mila del 2001, lo scorso anno sono stati solo 3.363 i disperati approdati in Puglia a bordo dei gommoni. Inversamente proporzionali i numeri registrati in Sicilia, dove nel 2002 sono stati oltre 17mila i clandestini sbarcati illegalmente.
In diminuzione, invece, gli sbarchi in Calabria, dove lo scorso anno sono stati appena 2.117 clandestini giunti a bordo dei gommoni o delle carrette del mare.

Un fenomeno, comunque, sempre sotto controllo, anche a giudicare dal numero di mezzi sequestrati dalle forze di polizia assegnate al controllo delle frontiere. Nell'anno 2002, i veicoli e i natanti sequestrati in Puglia, Calabria e Sicilia sono aumentati rispetto all'anno precedente. Nel 2001, sono stati 170 i mezzi sequestrati nelle tre regioni; nei primi undici mesi dello scorso anno sono stati 291, con una vera impennata in Sicilia dove sono stati sottratti alle organizzazioni di trafficanti di uomini ben 232 tra veicoli e natanti.

Per il sottosegretario all'interno, Alfredo Mantovano, i paesi di provenienza dei clandestini, dalla Turchia all'Egitto, stanno dimostrando di operare controlli costanti nei loro porti e lungo le coste a rischio. Una pericolosa falla, invece, ci sarebbe alle frontiere greche. In Albania e in altri paesi a rischio operano, già da un paio di anni, gli ufficiali di polizia del Servizio centrale operativo, delle sezioni antidroga e degli uffici immigrazione che coadiuvano le polizie locali nell'opera di repressione dei traffici illeciti

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