ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL TEMPO
(Sezione:        Pag.    )
Martedì 14 settembre 2004

 

 

 

 «Gli arrivi dei clandestini quest’anno sono diminuiti»


 

PER il ministero dell’Interno, nonostante i massicci sbarchi di questi giorni, gli arrivi via mare di immigrati irregolari quest'anno sono leggermente diminuiti. Fino al 12 settembre sono infatti sbarcati 9.464 clandestini, contro i 9.853 dello stesso periodo dell'anno precedente. Nel 2002 i clandestini sbarcati complessivamente sulle coste italiane furono 23.719, contro i 14.331 del 2003. I dati di quest'anno, sostiene il ministero, dimostrano che «malgrado il forte aumento della pressione migratoria, preannunziato alcuni mesi fa dal ministro Pisanu, l'immigrazione via mare risulta in ulteriore, leggera diminuzione anche rispetto al 2003, che pure aveva fatto registrare un autentico crollo rispetto all'anno precedente». Inoltre, spiega ancora il Viminale, «nonostante alcune difficoltà tecniche, gli accordi con la Libia stanno funzionando bene e sono destinati a migliorare nell'ultima parte dell'anno». «Non è comunque una situazione facile — ha aggiunto il sottosegretario all’Intreno Alfredo Mantovano — perché la Libia è sottoposta a una pressione migratoria, in quanto zona di passaggio, fortissima.

Ed è sottoposta ancora adesso all'embargo dell'Unione Europea. Quindi risulta difficile fornire quegli strumenti operativi con la stessa prontezza con la quale li si è forniti, per esempio, all'Albania. Questo non significa però che il lavoro non sia in corso e che non si debba, come sta avvenendo oggi, anche passare da un richiamo della Libia alle proprie responsabilità tenendo conto però degli strumenti a disposizione». «Comunque — ha concluso — se facciamo un bilancio oggettivo e aderente alla realtà della legge Bossi-Fini possiamo dire che si registra su tutto il territorio nazionale un notevole decremento di sbarchi. La Puglia ha chiuso le sue rotte da circa 2 anni, così la Calabria. Oggi il luogo di crisi, il punto debole e difficile è il canale di Sicilia».


    

 

vedi i precedenti interventi