ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL TEMPO
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Giovedì 10 giugno 2004

 


 

 Berselli: gli stessi che hanno fischiato Ciampi il 2 giugno


 

QUELLO dell’altra sera a Bologna «è l'ultimo e il più grave di una serie di episodi di violenza contro esponenti e sedi di Alleanza nazionale» sottolinea il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano che ricorda come sia la Toscana la regione più presa di mira. «Il fatto più grave in questa regione - aggiunge - è stato quello messo a segno contro il ministro Matteoli, ma prima di lui era toccato al segretario provinciale di Alleanza nazionale di Pisa, Marco Meucci». Tante le reazioni di sdegno nei confronti dell’attentato. E ieri il sindaco Giorgio Guazzaloca ha visitato all' ospedale Maggiore il più anziano dei feriti nell'esplosione di in piazza Maggiore. Il ferito, Dante Corsini, ha 95 anni ed è in queste ore ricoverato in osservazione. Il sindaco Guazzaloca si è informato sulle sue condizioni che, hanno detto i medici, non destano preoccupazione.

E tante le telefonate di solidarietà per Gianfranco Fini, fra cui quella del segretario del Prc Fausto Bertinotti, che ieri ha chiamato il vicepremier per esprimere la sua preoccupazione per il clima prodotto dall'attentato durante il comizio del leader di An a Bologna. «Sulle responsabilità personali dirà la polizia, ma su quelle politiche non ci sono dubbi», è il parere del sottosegretario alla Difesa, Filippo Berselli di An. Per l'onorevole, dunque, non ci sono dubbi: «A creare il clima di tensione sono le frange di estrema sinistra. Per me il responsabile del grave fatto di è in ottimi rapporti con chi ha fischiato Ciampi il 2 giugno e con chi ha cantato slogan contro Nassiriya. Credo che ci sia un filo rosso conduttore».

Ma Berselli non sa dire quale è la strategia dietro questi attentati legando così la bomba in piazza Maggiore durante il comizio del vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini e gli attacchi a sedi di Alleanza Nazionale in tutta Italia e le contestazioni a esponenti dello stesso partito. Dello stesso avviso è anche il ministro Maroni: «Le forze della sinistra dovrebbero fare una riflessione e una autocritica per quello che è stato detto nei mesi passati, per il clima di scontro e demonizzazione dell'avversario lanciato in particolare sulla riforma del mercato del lavoro». Per D’Alema invece «l’episodio è molto grave ma si collega ad altri attentati che abbiamo avuto nei mesi scorsi in particolare la vicenda ricorda l'attentato al presidente Prodi». Il presidente dei Ds Massimo D'Alema, ha aggiunto che «è evidente che non bisogna prendere sotto gamba questi gruppi eversivi e bisogna metterli nelle condizioni di non nuocere».


    

 

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