ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su LA GAZZETTA DEL SUD
(Sezione:  Cronache calabresi     Pag.     )
Venerdì 12 Settembre 2003

 

Messaggio al capo della Polizia De Gennaro, al questore Gerardi e al dott. De Santis

Musella si congratula per “Matrioska”


Nel testo del messaggio inviato da Adriana Musella, la soddisfazione espressa è forte e chiara: «Esprimo vivo compiacimento per l'operazione “Matrioska” brillantemente portata a termine dalla Squadra Mobile della Questura di Crotone. Al dirigente, ai funzionari e agli uomini tutti, le mie congratulazioni». Adriana Musella, commissario provinciale per la sicurezza e la legalità, all'indomani della brillante operazione portata a termine martedi scorso dalla Polizia di Stato (che ha eseguito 23 ordini di custodia cautelare in carcere nei confronti di persone accusate di associazione a delinquere finalizzata favoreggiamento dell'immigrazione clandestina ed istigazione alla prostituzione) ha espresso il suo compiacimento con un messaggio inviato al Capo della Polizia prefetto Gianni De Gennaro, al questore di Crotone Rocco Gerardi ed al dirigente della Squadra mobile di Crotone Nino De Santis.

Come si ricorderà, nella stessa giornata di martedi scorso era stato il sottosegretario all'interno Alfredo Mantovano a complimentarsi con il questore di Crotone Rocco Gerardi. Con il suo messaggio di compiacimento, Adriana Musella ha compiuto un gesto non frequentissimo in questa provincia, dove non è prassi consueta esprimere pubblicamente solidarietà o vicinanza alle forze delll'ordine, come alla magistratura, per i risultati conseguiti nella loro attività istituzionale. Come si ricorderà, con l'operazione “Matrioska” coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Crotone, gli investigatori ritengono di avere smantellato un'organizzazione assai ramificata (in Calabria ed in alcune città italiane, con agganci in Ucraina e Bulgaria) che avrebbe fatto arrivare distribuendole nelle province calabresi centinaia di donne, da destinare a seconda dell'età o al lavoro nei campi, o come “badanti” per anziani, o alla prostituzione.


    

 

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