ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su LA STAMPA
(Sezione:        Pag.    7)
Sabato 17 luglio 2004

Giacomo Galeazzi

Mantovano MODIFICARE LA CARTA COSTITUZIONALE È UN PROCESSO TROPPO LUNGO

 

 La controproposta di AN «Aumentiamo le pene»

«Quattro anni ai clandestini, così scatta l'arresto obbligatorio» «La convalida del provvedimento? La concedano i giudici di pace»


 

ROMA Sa perchè la Fini-Bossi è stata approvata in ei mesi malgrado il doppio passaggio al Senato? Perchè ogni volta che c'era un intralcio entrava subito in funzione un tavolo politico che non lasciava impatanare la situazione. Adesso quel tavolo manca e nessuno interviene» Alfredo Mantovano, sottosegretario allìInterno e responsabile di An per la sicurezza, fa appello al senso di responsabilità degli alleati e oppone allo stop leghista la richiesta di un immediato approfondimento tecnico. «Dobbiamo fare in modo che le sentenze della Consultaq trovino applicszione - spiega Mantovano zenza danneggiare nei fatti la funzionalità del sistema»

In materia di immigrazione cosa intende fare adesso il governo? Quali conseguenze avranno il rinvio del decreto di correzione e lo scontro in Consiglio dei ministri?
«Procederemo lungo i binari indicati dalla Corte Costituzionale, inatanto, però, abbiamo l'urgenza assoluta di riannodare uno stretto accordo fra le forze della coalizione. A ventiquattr'ore dal pronunciamento della Consulta, non è ancora chiara a tutti nella maggioranza la necessità di rinnovare l'intesa politica e di approvare un provvedimento ad hoc. L'alternativa, molto più rischiosa, è quella di affidarsi all'incertezza dei lavori parlamentari. In ogni modo, al di là del dibattito nella Casa delle libertà, non capisco l'entusiasmo dell'opposizione. La sentenza della Corte incide proprio sul meccanismo originario che abbiamo ereditato dalla Turco-Napolitano. A essere stata bocciata, infatti, è la struttura della legge votata dal centrosinistra alla quale abbiamo aggiunto elementi di garanzia che, però, sono stati ritenuti insufficienti dalla Consulta. Prima, con la Turco-Napolitano, per fare accompagnare un extracomunitario alle frontiere non era richiesto il vaglio del giudice. Noi abbiamo introdotto misure precedentemente non previste ma per la Corte, evidentemente, non è acora abbastanza»

La Lega, però, non si accontenta di interventi-tampone e vuol mettere mano alla Costituzione. Cosa ne pensa?
«Serve maggior pragmatismo. Per cambiare la Costituzione bisogna affrontare un iter lungo e difficle. Invece di pensare a soluzioni irrealistiche, pensiamo piuttosto a procedere per via ordinaria. Chi ipotizza una modifica costituzionale forse dimentica che si tratterebbe di intervenire sull'articolo 13 della Carta fondamentale, ossia sulla parte dei diritti delle persone. Le decisioni della Consulta richiedono un rapido adeguamento. Occorre aumentare le pene previste per i clandestini in modo da far scattare l'arresto obbligatorio e utilizzare, per la convalida dell'espulsione da parte della magistratura, la rete dei giudici di pace. Bisogna trovare un accordo di chiusura che sostituisca l'arresto obbligatorio, previsto per il clandestino, entrato in Italia, veniva portato in un centro di permanenza temporanea. Ci stava per sessanta giorni, perchè no si faceva idendificare, e poi riceveva l'intimazione ad allontanarsi. Però, poi, non si allontanava. Dunque, venendo meno l'arresto in flagranza adesso il clandestino viene premiato per la sua bilità a non farsi idendifiare»

Quali adeguamenti deve contenere la nuova norma?
«Deve necessariamente prevdere l'innalzamento temporale della sanzione da un anno a quattro anni, in modo da far scattare comunque l'arresto obbligatorio. Un simile innalazamento della sanzione è omogeneo al reato commesso dal clandestino che, espulso, rientra in Italia e che era previsto dalla Turco-Napolitano. Abbiamo di fronte il grave problema di rispondere alla richiesta di garanzie consentendo la funzinalità del sistema. Vanno studiate tecnicamente i passaggi. Andare dal giudice, infatti, può comportare la presentazione a un giudice ordinario civile, ma in questo caso ci sarebbe una controindicazione e cioè la disponibilità 24 ore su 24 da parte dei giudici civili. E ciò graverebbe su ruoli già pesanti. Oppure, ed è questa la soluzione indicata da An, occorre utilizzare la reta articolata dei giudici di pace che pur non essendo togati sono ugualmente nominati dal Csm. Una linea da intraprendere in parallelo al potenziamento delle questure in termini di uomini e mezzi. Inoltre non si può decentrare ai Comuni l'intera procedura di rlascio ai Comuni e rinnovo dei permessi di soggiorno. L'immigrazione impone criteri di governo nazinale del fenomeno»

Si aspettava il no della Lega al testo presentato da Pisanu?
«Sono difficoltà superabili, semmai la questione è più ampia. In seguito alle decisioni della Consulta, infatti, ci sono in ballo modifiche non di poco conto alla legge sull'immigrazine. È indispensabile, perciò, trovare un racordo sul piano politico oltre che sul piano tecnico. La Fini-Bossi (che non è un'esclusiva aadi un singolo ministero) è stata approvata in pochi mesi pechè c'erano soluzioni tecniche accompagnate da consenso politico. Ora, per i correttivi che la Corte impone, serve la stessa unità d'intenti»


    

 

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