ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su LA STAMPA
(Sezione:  Interni   Pag.   2)
Mercoledì 12 giugno 2002

r. i.

RIESPLODE LO SCONTRO MENTRE IL SENATO DECIDE: DDL IN AULA IL 26 GIUGNO

Immigrati, Lega-Udc ancora ai ferri corti



ROMA MAGGIORANZA inquieta, più che mai. Ieri è esploso il dibattito interno sulla sconfitta nel secondo turno delle elezioni amministrative, oggi riprende lo scontro tra Lega e Udc sulla Bossi-Fini. Proprio nel giorno in cui la conferenza dei capigruppo del Senato ha deciso che il disegno di legge di riforma dell´immigrazione sarà all'esame dell'aula di Palazzo Madama a partire dal 26 giugno. A innescare la polemica un imprevisto «ritorno di fiamma» dei centristi della Casa delle libertà, probabilmente stimolati dall´insuccesso elettorale della coalizione. Nonostante l'accordo raggiunto nella maggioranza alla Camera - che prevedeva di affrontare il problema della regolarizzazione dei lavoratori extracomunitari in nero con un provvedimento a parte - l'Udc potrebbe ripresentare l'emendamento Tabacci.

Il senatore dei centristi Maurizio Eufemi, nella commissione Affari costituzionali che ha iniziato ieri l´esame del provvedimento, ha detto di essere pronto ad esaminare l'emendamento della discordia. Meglio di tutto, a suo giudizio, sarebbe affrontare e risolvere il problema della regolarizzazione direttamente nel ddl. Qualora ciò non fosse possibile, il governo dovrebbe almeno approvare il provvedimento ad hoc in contemporanea con il sì del Parlamento alla Bossi-Fini. La decisione - presentare o no l´emendamento - sarà presa questa mattina dai senatori dell´Udc, convocati per le 9 a Palazzo Madama. Sulla scelta dei centristi c´è ancora molta incertezza: il gruppo è diviso tra un´impostazione ben precisa sul tema immigrazione e la fedeltà agli accordi presi con gli alleati. Ma tanto è bastato a scatenare le ire della Lega Nord.

Il rappresentante del Carroccio in commissione, Cesarino Monti, accusa Eufemi di voler «ricattare» la maggioranza: «È probabile che continuino su questa linea perchè vogliono alzare il prezzo, ma non andranno da nessuna parte». Dello stesso tenore le parole di Roberto Calderoli: «Qualsiasi iniziativa contraria alla Bossi-Fini, proveniente da minoritarie componenti lobbistiche interne alla Cdl, non sortirà alcun risultato». Anche An si irrigidisce, e il suo rappresentante in commissione Giuseppe Valditara annuncia che il suo gruppo «non voterà emendamenti presentati né dalle forze della maggioranza né da quelle dell' opposizione».

Per il sottosegretario agli Interni, Alfredo Mantovano, «la questione è stata affrontata, definita e in parte superata alla Camera». E i centristi, come rispondono? Maurizio Ronconi getta acqua sul fuoco: «E´ facile prevedere che domani (oggi, ndr) si deciderà di non presentare alcun emendamento alla legge: serietà e lealtà sono parte fondamentale nell'azione politica dell'Udc». Per Eufemi, protagonista di questa nuova offensiva, il punto non è «se presentare uno o 500 emendamenti, il problema è politico» e ribadisce la necessità della contestualità tra l'entrata in vigore del ddl Bossi-Fini e un provvedimento sull'emersione del lavoro nero. Insomma, tra i centristi c´è un´ aria di fronda: critiche e minacce sembrano solo accentuare lo spirito bellicoso degli ex democristiani.

 

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