ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Il Sole 24Ore
(Sezione: ITALIA - POLITICA    Pag.   10  )
Giovedì 9 Gennaio 2003

DONATELLA DE STASIO

GIUSTIZIA / Il sottosegretario all'interno (An) contrario alle aperture di Castelli, raccolte da Fi e Centro-sinistra

 

Mantovano: «Amnistia inutile come l'indulto»


 

ROMA . «Amnistia e indulto sono solo cerotti, non curano i mali del carcere e della giustizia. Inoltre contengono elementi di ingiustizia e di insicurezza ». Il sottosegretario all' Interno Alfredo Mantovano non si unisce al coro di Consensi raccolti nel Centro-sinistra e nella maggioranza dal ministro della Giustizia, Roberto Castelli, sull'ipotesi di un'amnistia per alleggerire il peso dell'arretrato sui Tribunali. Come l'indulto, anche l'amnistia «vanifica» la certezza della pena e l'esigenza di sicurezza dei cittadini, spiega Mantovano che per gli stessi motivi boccia la proposta di legge all'esame della Camera (già fonte di numerose polemiche) diretta a ridurre da IO a 3 anni la pena prevista per la bancarotta fraudolenta: sebbene porti la firma del deputato di An Sergio Cola. «non è condivisa dal panito», fa sapere Mantovano.

Sottosegretario, dunque An dice no all'indulto e all'amnistia?
Sabato mattina si riunirà l'secutivo e ne discuterà. Ma non prevedo capovolgimenti di linea. Per l'amnistia vale lo stesso ragionamento dell'indulto: il sovraffollamento delle carceri va affrontato in modo strutturale, con un piano straordinario, altrimenti nel giro di un anno avremo il medesimo problema: cosi per l'amnistia, se non si interviene in modo strutturale, non tanto sul personale e sui mezzi, quanto sui criteri di verifica della produttività dei magistrati, i benefici sono destinati a durare lo spazio di un anno o poco più. E sempre stato così.

Sull'indulto An lascerà libertà di voto. Anche sull'amnistia?
Per la verità. Fini ha detto che sull'indulto non c'è libertà di voto: l'indicazione del partito è per il no, fermo restando il rispetto per la libertà di coscienza, là dove viene invocata. Il partito quindi ha dato un'indicazione. Quanto all' amnistia, credo vi sarebbero molti meno casi di coscienza. Infatti, se l'indulto può essere giustificato dalla situazione, effettivamente esistente, di sovraffolmento di carceri, a giustificare l'amnistia non c'è una situazione drammatica degli uffici ma un ordinario caos nella gestione degli affari penali, per cui vanno avanti solo i processi più importanti, a danno della generalità delle persone offese dai reati.

Quindi, se lei dovesse esprimere una preferenza sarebbe più per l'indulto che per l'amnistia?
Io sono contrarissimo a entrambi. Riesco a trovare qualche giustificazione del tutto contingente, che comunque non convince, sull'indulto. Non riesco a trovarne per l'aministia.

L'Anm accusa il ministro Castelli di non fare ciò che la Costituizone gli chiede: organizzare e far funzionare il servizio giustizia. Secondo Lei?
Secondo me, punto di partenza per realizzare questo obbiettivo è stabilire dei criteri seri, equilibrati, obbiettivi per verificare il lavoro dei magistrati. Questo è l pricipale terreno di intervento insieme a quello di una più incisiva depenalizzazione dei reati.

In quali settori?
Pe resempio in quello dei reati di opinione, sia pure con il dovuto equlibio.

Secondo lei, anche l'amnistia porrebbe dei problemi di sicurezza?
Direi prorpio di sì: l'amnistia contribuisce a vanificare la funzione della pena. È un ulteriore messaggio negativo che si manda: la pena di fatto non esiste, se non come custodia cautelare, Ingiustizia si somma a ingiustizia.

An sventola la bandiera della sicurezza e della certezza della poi. Poi, però, presenta proposte di legge come quella di Cola sulla bancoratta fraudolenta, che riduce da 10 a 3 anni la pena massima prevista per quel reato. Non c'è contraddizione?
Quella è una proposta personale. Non è stata concordata col partito e non è condivisa.

A ottobre la Camera aveva congelato la proposta-Cola per cordinarsi col Governo, che ha allo studio una riforma dei reati fallimentari; ma sembra che la settimana prossima l'iter parlamentare potrebbe ripartire perhè il Governo non ha saputo dare tempi certi per la riforma. Il no di An resta immutato?
Il no di An nasce da due considerazioni: dalla diminuzione, drastica e inaccettabile, della soglia di attenzione penale di fronte a fatti obbiettivamente gravi; e dalla frammentarietà dell'inetrvento in un settore ch erichiede una rifroma organica. È chiaro che si può ragionare così come è stato fatto per il diritto societario. Ma anche se fosse inserita una riforma organica, la riduzione a 3 anni della pena sarebbe inaccettabile perchè siamo di fronte a fatti gravissimi


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