ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Il Sole24Ore Domenica 28 aprile 2002

MARCO Ludovico

Crescono gli indagati a Napoli - Il Polo fa quadrato sulia Polizia - L'Ulivo: il Governo non interferisca

 

Poliziotti, si allarga l'inchiesta
Fini sente Cordova - Martino: "Perché gli arresti un anno dopo?" -
Rutelli: "Erano proprio necessari?"


ROMA. Si estende l'inchiesta sui poliziotti a Napoli e le polemiche politiche si infiammano. E un quadro molto simile a quello di Genova durante il G8: il Centro-destra insorge contro la magistratura, che indaga sulle forze dell'ordine. Nel Centro-sinistra, però, stavolta l'atteggiamento è diverso: i leader dell'Ulivo invitano Governo e maggioranza a non interferire con le indagini, ma al tempo stesso mandano segnali di solidarietà alla Polizia. Certo è che la tensione è molto elevata e coinvolge tutti i livelli istituzionali: Parlamento, Governo e magistratura.

Il sottosegretario agli Interni, Alfredo Mantovano, si chiede "se era davvero necessario ricorrere a misure cautelari". L'ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, annuncia: "Se i poliziotti andranno in piazza ad arumanettarsi, ci andrò anch'io". Il ministro Antonio Martino (Difesa) sostiene che "stupisce un arresto dopo tanti mesi di indagine". Roberto Maroni (Wel fare) afferma di "essere molto preoccupato". Il responsabile dei rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, critica il fatto che i magistrati "godano di illimitata irresponsabilità". Giuseppe Valditara (An) sostiene che "occorre un meccanismo per evitare che i giudici non rispondano mai dei propri errori". Rocco Buttiglione (Politiche comunitarie) sottolinea che "il Governo è vicino alle forze dell'ordine".

Il conflitto insorto è forte. Ieri hanno protestato tutte le sigle sindacali della Polizia. "Comprendiamo lo stato d'animo delle forze dell'ordine, alle quali va tutta la nostra fiducia. Ma i diritti dei cittadini alla dignità, alla libertà e all'integrità personale sono intan~ibili" hanno detto ieri in una dichiarazione congiunta i Ds Piero Fassino, Gavino Angius e Luciano violante, sottolineando però che "non è compito della politica emettere giudizi di responsabilità o di innocenza".

Ma c'è anche imbarazzo, nell'opposizione. Enzo Bianco (Margherita), ministro degli Interni all' epoca dei fatti contestati, attacca la procura di Napoli: "Si poteva fare benissimo un'indagine senza arrestare quei poliziotti". E aggiunge: "In molti casi, da parte della Procura di Napoli, non c'è stato un atteggiamento responsabile". Come per l'indagine sul prefetto Giuseppe Romano, poi assolto: "La Cassazione ha bacchettato severamente la Procura napoletana, che scambia un'eventuale illegittimità axnnunistrativa per un illecito penale". Bianco teme i rischi "di un conflitto istituzionale". Anche Francesco Rutelli (Margherita) si chiede "se davvero era necessario procedere agli arresti dopo un anno dalle indagini".

L'ex sottosegretario agli Interni, Carlo Taormina, e il vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato, Emiddio Novi, fanno invece una lettula più specifica della vicenda: "E uno scontro tutto interno alla procurai.. Sostiene Novi: "Si tratta di un'azione di un gruppo di magistrati che, da una parte vuole dimostrare l'innocenza dei No GlobaI e delle loro azioni; dall'altra parte, intende delegittimare la posizio ne del procuratore capo, Agostino Cordova". Novi afferma che "siamo ormai al punto in cui è come se ci fosse anche vittorio Agnoletto a decidere in procura a Napoli". Con Cordova dovrebbe aver parlato, ieri, il vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini.

Ma la magistratura respinge tutte le accuse. Antonio Patrono, neopresidente dell'Associazione nazionale magistrati, definisce "dannosi e ingiustificati gli atteggiamenti di pregiudizievoli sospetti nei confronti dei magistrati che si stanno occupando del caso di Napoli". Pur dichiarandosi "dispiaciuto del fatto che dei funzionari di polizia siano coinvolti in una vicenda così grave", Patrono ritiene che sia necessario che "i magistrati che lavorano al caso possano continuare a operare con serenità". "I magistrati hanno fatto solo il loro dovere. Solo l'accertamento delle singole responsabilità può evitare pericolose generalizzazioni e un nuovo scontro istituzionale" ha detto Giuliano Pisa-pia (Rifondazione).


 

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