ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DELLA SERA
(Sezione:  CRONACHE        Pag.  16)
Domenica 4 Aprile 2004

Enzo d'Errico

 

 Boss condannato e subito scarcerato

Napoli, catturato in Brasile e sottoposto al 41 bis. «Scadud i termini di custodia». Castelli manda gli ispettori


 

NAPOLI - Condannato e scarcerato, tutto nel giro di pochi minuti. E nel totale rispetto delle norme. Sono scaduti i termini di custodia cautelare? Bene, allora il detenuto deve tornare in libertà, nonostante si sia appena beccato 10 anni di galera per associazione camorristica.

E poco importa che si tratti di Paolo Sorprendente, boss del quartiere Bagnoli, uno che in 46 anni di vita ne ha fatte di tutti i colori: la legge va applicata comunque. Anche se il dolore per l'omicidio di Annalisa Durante, la quattordicenne !,lccisa a Forcella durante una sparatoria, pesa ancora sul cuore dei napoletani e la mancata certezza della pena fa divampare pOlemiche nel mondo politico. E il ministro Roberto Castelli ordina su" bito un'ispezione a Palazzo di,Giustizia di Napoli.

Sorprendente era stato catturato 4 anni fa in Brasile, dopo una lunga fuga attraverso i Paesi del Sudamerica. L'avevano estradato e rinchiuso dietro le sbarre aftibbiandogli il 41 bis, ossia il regime di detenzione più duro, quello in vigore per mammasantissima del crimine. Ebbene, l'altro giorno, U processo di primo grado è giunto a t~rmine. Con una condanna a 10 anni. E, contemporaneamente, conl'immediata con.cessione della libertà per esauriJ:hento deUa carcerazione preventiva.

«Non ho dubbi sulla le. gittimita formale del provvedimento - commenta il sindaco Rosa Russo Iervolino -, ma è assurdo passare dal 41 bis, recentemente confermato, alla remissione in li bertà solo perché il processo è andato per le lunghe. Castelli deve proporre e far approvare una misura, normativa che eviti casi del genere».

La notizia rimbalza Subito nei vicoli di Forcella aprendo la strada a un terribHe dubbio: e se adesso le porte della galera si spalancassero anc]je dinanz.i a Salvatore GiUliano,'iI'presUnto as" sassino di Annalisa? Cosa accadrebbe se il gip non confermasse l'arresto? «Noi vogliamo collaborare con le istituzioni - affermano i parenti della ragazza -, ma la giustizia deve cambiare. Altrimenti diventa impossibile coltivare la fiducia». Che è poi quanto ripete da giorni don Luigi Merola, il giovane parroco di Forcella: «Occorre la certezza della pena se vogliamo davvero sradicare la camorra. Lo Stato e la magistratura devono essere forti e continuare nel loro lavoro».

Protestano anche i parlamentari di entrambi gli schieramenti. «Nel codice ci sono le norme per evitare simili situazioni - spiega Alfredo Mantovano, sottosegretario all'Interno -. Manca, invece, l'efficienza di chi èchiamato ad applicarle. Il Tribunale di Napoli ha ancora in piedi processi del '95 e non mi si venga a parlare di mancanza di uomini, perché magari altre città avessero lo stesso personale».

«Qualsiasi persona di buon senso inorridisce di fronte a una vicenda del genere», sostiene Italo Bocchino, vice coordinatore di An. «Siamo di tronte a un provvedimento che, pur rispettando la legge, inquieta e urta la sensibilità della gente», sottolinea Riccardo Villari, deputato campano della Margherita. E che quel processo sia durato troppo a lungo lo ammette anche Linda D'Ancona, segretario dell' Associazione magistrati di Napoli. «Ma questo non è dipeso dal collegio giudicante aggiunge - bensì da una serie di fattori organizzativi e tecnici che affliggono il Tribunale».


    

 

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