ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DELLA SERA
(Sezione:  CRONACHE      Pag.    16)
Mercoledì 2 febbraio 2005

 

Trattamenti più severi: niente collaboratori superpagati e altri di «serie B»

 

 Pentiti, cambiano le regole dei contratti


 

ROMA - Cambiano ancora le regole per i «pentiti» ei testimoni di giustizia. E diventano più severe. La commissione del Viminale presieduta dal sottosegretario Alfredo Mantovano ha approvato i nUovi modelli di contratto che riguarda soprattutto il trattamento economico e la possibilità di ottenere un capitale per ricostruirsi una vita al momento dell'uscita dal programma di protezione.

Finora il «trattamento» veniva deciso caso per caso, mentre il nuovo regolamento fissa direttive uguali per tutti i collaboratori di giustizia avranno l'obbligo di specificare dettagliatamente «tutti i beni posseduti o controllati, direttamente o per interposta persona e, immediatamente dopo l'ammissione alle speciali misure di protezione, sono tenuti a versare il denaro frutto di attività illecite».

Tra gli altri obblighi, ci sono quelli di «evitare il ritorno nella sede di provenienza senza l'autorizzazione del Servizio centrale di protezione», «prestare la più ampia collaborazione con il personale addetto alla loro protezione», «accettare il trasferimento in altra località protetta, disposto per motivi di sicurezza», «accettare le opportunità di reinserimento lavorativo» .

La durata del programma di protezione è di due anni, ma al termine di questo periodo potrà essere accordata una proroga se ci saranno esigenze di giustizia. Tra le misure di assistenza per il «pentito» c'è la cosiddetta «capitalizzazione», cioè il sostegno al reinserimento sociale. A questo scopo viene erogata una somma «pari all'importo dell'assegno di mantenimento erogato per la durata di due anni». La capitalizzazione può essere riferita ad un periodo fino a cinque anni, «in presenza di un concreto progetto di reinserimento socio-lavorativo». A ciò si aggiunge l'importo forfettario di 10.000 euro qUale contributo per la sistemazione alloggiativa. Obblighi e misure analoghe, messe nero su bianco, sono inserite anche nel nuovo modello del contratto di protezione che riguarda i testimoni di giustizia.

Al 31 dicembre 2004 risultano protetti 970 cOllaboratori di giustizia con 3.053 familiari e 71 testimoni con 219 familiari, Complessivamente, la popolazione protetta, dall' ottobre 2001 al 31 dicembre 2004 è calata da 5.152 a 4.313 persone. Ma ciò, sottolinea la commissione, non è indicativo di una diminuzione delle collaborazioni, «ma dimostra i risultati positivi dell'impegno profuso dalla Commissione per incentivare il reinserimento socio-lavorativo».

Secondo l'avvocato Luigi Ligotti, legale di diversi collaboratori di giustizia, «tutto ciò che serve ad evitare contenziosi inutili o difetti di interpretazione è indubbiamente positivo anche perché la legge è quella e non cambia».


    

 

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