ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DELLA SERA Venerdì 29 marzo 2002

VIRGINIA PICCOLILLO

Il decreto varato dal Governo

 

Traffico di immigrati. Saranno distrutte le «carrette dei mari»


 

ROMA - Le «carrette del mare» confiscate ai trafficanti di esseri umani saranno distrutte. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legge contro l’immigrazione clandestina che prevede anche l’espulsione per via giudiziaria. Ma su questo punto ieri in Consiglio si è accesa la discussione. Motivo del contendere la convalida delle espulsioni. Da oggi in poi gli immigrati irregolari sorpresi nel nostro Paese, non in prossimità della frontiera, verranno immediatamente respinti, senza passare dai centri di permanenza. Intanto verrà informata «l’autorità giudiziaria» che provvederà alla convalida del provvedimento. Un pronunciamento, quello giudiziario, necessario per non incorrere nel rischio di incostituzionalità, e che, per non rallentare l’espulsione, potrà arrivare anche a «respingimento» già avvenuto. Il punto è però che se nei centri di permanenza a convalidare l’espulsione è un giudice monocratico, in questo caso a decidere sarà un pubblico ministero. Su questo punto tra il ministro dell’Interno e quello della Giustizia è stato scontro. E il ministro delle Politiche Comunitarie, Rocco Buttiglione ha fatto mettere a verbale la previsione della breve vita del decreto.

All’uscita dal Consiglio, comunque, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si è detto «molto soddisfatto» per il provvedimento. Al quale, ha tenuto a precisare, «il Quirinale ha già dato il benestare». Per il vicepremier Gianfranco Fini il decreto dimostra che il governo considera «di straordinaria urgenza» agire contro i clandestini.

A mettere le ali al provvedimento in realtà è stato il rischio imminente di un blocco di ogni possibilità di respingere i clandestini. Il sottosegretario Alfredo Mantovano spiega perché: «la Corte Costituzionale - sottolinea - già nel 2001 aveva già affermato che l’espulsione con riaccompagno rappresenta un limite della libertà personale, quindi necessita un provvedimento dell’autorità giudiziaria. Poiché si temeva una sentenza di annullamento che avrebbe creato una paralisi ingestibile, abbiamo inserito il vaglio dell’autorità giudiziaria». Ma la fretta ha impedito una discussione organica. E il testo che accomuna pm e giudice in un’unica funzione è stato tacciato di «incoerenza».

Annunciando l’immediato rimpatrio di 85 clandestini cingalesi Berlusconi ieri ha anticipato che l'Italia «sta promuovendo in sede europea» l'idea di «stilare una lista di paesi considerati sicuri» per poter negare il diritto d’asilo «salvo casi personali eccezionali».

 

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