ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DELLA SERA
(Sezione: CRONACHE    Pag. 17    )
Giovedì 24 ottobre 2002

C. Pal.

IL RAPPORTO / Un milione e 600 mila extracomunitari in Italia. La metà lavora, il 40 per cento viene dall’Europa dell’Est

La Caritas: «Immigrati raddoppiati in un decennio, la nuova legge li trasforma in merce»

Berlusconi a Tirana: «E’ nostro interesse che ci sia un flusso legale di lavoratori stranieri. Azzerati gli sbarchi clandestini dall’Albania»


 

ROMA - «Accoglienza e inclusione» sono le strade da percorrere per affrontare «la realtà dell’immigrazione». Ma «molte riserve» restano per la recente legge Bossi-Fini che ha generato un clima «ostile» e di «paura» e una visione «strumentale» dell’immigrato ritenuto «una merce-lavoro da consumare nel ciclo produttivo finché serve». L’accusa è della Caritas che con all’associazione Migrantes ha presentato ieri l’annuale rapporto sull’immigrazione in Italia: 1 milione e 600 mila gli extracomunitari, sono raddoppiati negli ultimi dieci anni. «La Bossi-Fini è costruita sull’asse legalità-solidarietà», ribatte il sottosegretario agli Interni, Alfredo Mantovano.

E il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in visita ieri in Albania, esprime «totale soddisfazione» per il blocco degli sbarchi di clandestini albanesi e si è detto sostenitore del possibile ingresso del paese nella Ue. LA POLEMICA - Il presidente della Caritas, Benito Cocchi parla di clima «fortemente alterato da derive ideologiche e interessi politici». Le sollecitazioni della Chiesa «non sono state raccolte dal Parlamento» e «l’introduzione del contratto di soggiorno» che lega l’ingresso ad un lavoro, dà «un’immagine strumentale dello straniero che può restare solo se produce». Giulio Calvisi, responsabile immigrazione Ds, osserva il «fortissimo aumento dell’immigrazione clandestina». Il sottosegretario Mantovano respinge le accuse facendo notare che «il legame contratto-permesso va nella direzione della risoluzione che prenderà l’Europa». E sottolinea come nel 2002 saranno 83.500 gli immigrati regolari che saranno entrati in Italia, 500 in più che con il vecchio governo. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi parla di «polemiche ingenerose».

I DATI - In Italia ci sono 1 milione e 600 mila immigrati, 1 ogni 38 abitanti. Il 54 per cento vive nel nostro paese da almeno cinque anni. Oltre 800.680 lavorano. Ogni 10 immigrati, 4 sono dell’Europa dell’Est, 2 africani, 2 asiatici e 1 sud-americano. Vengono assunti soprattutto nel settore alberghiero e come collaboratori domestici. Il 59 per cento è in Italia con un permesso per motivi di lavoro, il 29 per cento è qui per motivi familiari, il 7 per cento per studio o altro. La comunità più numerosa è quella dei marocchini (158 mila), seguita da albanesi (144 mila) e romeni (75 mila). Un’assunzione ogni dieci che viene fatta in Italia riguarda un immigrato. La metà dei collaboratori e collaboratrici domestiche è fatta di immigrati (114.182): uno ogni tre è filippino.

BERLUSCONI - Da Tirana il premier Silvio Berlusconi si è detto «molto soddisfatto» per «l’azzeramento» degli sbarchi di clandestini provenienti dall’Albania» e si è complimentato con la forza mista italo-albanese per «il grande lavoro fatto». Dall’1 al 30 settembre e ancora fino ad oggi non ci sono infatti stati sbarchi. E ai parlamentari di Tirana Berlusconi ha detto che dedicherà attenzione all’Albania nel fissare le quote degli ingressi, e che «è nostro interesse che ci sia un flusso legale di lavoratori».


LAVORATORI Il 56,8 per cento lavora al Nord, il 29,1 per cento al Centro, il 9,8 per cento al Sud e il 4,3 per cento nelle isole


MILIONI DI IMMIGRATI Ovvero uno ogni 38 abitanti. Di questi, 300 mila sono minorenni. Il 54 per cento degli immigrati vive in Italia da almeno 5 anni

MAROCCHINI E’ il gruppo più numeroso, seguito da albanesi (144 mila), rumeni (75 mila), filippini (64 mila) e cinesi (57 mila)


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