ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DELLA SERA
(Sezione:    IN PRIMO PIANO     Pag.    9)
Sabato 23 ottobre 2004

Carlo Vulpio

L'INCHIESTA

 

 Ex ostaggi? Il giudice non si ferma


Il gip Bari le polemiche: sono stato frainteso, ma Quattrocchi e gli altri non erano bodygard


 

MOLFETTA (Bari) - Il day after comincia con il gip di Bari, Giuseppe De Benedictis, che dice subito due cose: «Sono stato frainteso» e «Ammiro Quattrocchi, èmorto da eroe, credeva in in ideali che condivido». Poi a casa, davanti al mare.

Allora, signor gip di Bari, che fa, ritratta o no?
«Che cosa, le parole mercenari e fiancheggiatori? No. Le ho usate in senso tecnico e linguisticamente appropriato, non con valenza spregiativa. E anche quel verbo, "giustifica", forse è un po' infelice, ma dal contesto è chiaro che intendo dire che in quello scenario è "normale" aspettarsi esiti tragici. Se chi mi attacca, pretestuosamente, leggesse l'ordinanza, capirebbe al volo che era il minimo che potessi dire, visto che sono stati gli stessi ostaggi a parlare di mitra, pistole, spie e inge. gneri americani impegnati sui pozzi di petrolio da proteggere con fucili da guerra, come gli M-4, americani».

Quattrocchi e i suoi compagni di sventura, dunque, non facevano le gnardie del corpo?
«Ma le sembra un lavoro da bodyguard, quello di chi per contratto può finire a fare anche lo sniper, cioè il cecchino? Le sembra che stiamo parlando dei guardaspalle di Sharon Stone? E poi, guardi, prima ancora di me, siete stati voi, i giornali, a parlare di mercenari, cioè persone assoldate da non meglio identificate "agenzie leader" nell'addestramento di personale per compiti "in Paesi ad alto rischio". Non credo che l'alto rischio di cui si parla sia un'epidemia. Credo significhi Paesi in guerra. E poi, scusi, non viene chiamato mercenario anche chi si arruola nella Legione straniera, a prescindere dalla nobiltà o meno del lavoro che svolge?».

Fabrizio Quattrocchi è stato ucciso come una bestia al mattatoio e i suoi familiari dicono di sentirsi offesi.
«Questo.è il mio unico, vero dolore dell'intera vicenda. Le polemiche e gli attacchi, tutti stru mentali, mi hanno amareggiato. Ma la fine di Quattrocchi, che per me è morto da eroe, perché era uno di carattere, mi ha addolorato e così anche le reazioni dei familiari. Ma se leggessero il testo completo dell'ordinanza, sono certo che capirebbero».

Perché dice che gli attacchi contro di lei sono strumentali?
«Perché così si fa deterrenza. E' un modo per far capire ai magistrati qual è il clima sull'argomento. Insomma, in questa storia se la Procura va avanti scopre l'ira di dio. Meglio farle capire che deve stare buona».

E' grave quel che dice.
«E' più grave che il piduista Cic chitto mi accusi di coprire gli assassini. O che Mantovano, uno che ha fatto il pretore, veda "comunistismi" nella mia ordinanza. Dovrebbero invece chiedere di far visionare a una delegazione del Parlamento quel benedetto video dell'uccisione di Quattrocchi».

Per la storia della famosa frase «Vi faccio vedere come muore un italiano» ?
«O forse, come alcuni sostengono, "come muore un camerata italiano"... Pèr questo, ma anche per tutto quello che non abbiamo visto e sentito e che potrebbe risultare scomodo. Potremmo capire meglio, per esempio, se anche in quel video, come in altre foto e filmati del povero Quattrocchi, compare un mitra MP-5 senza caricatore... Sa, quella è un'arma che feddayn e afghani non sono in grado di fabbricare. Loro fanno "solo" Kalashnikov. Non potrebbe essere l'arma che isequestratori hanno tolto a Quattrocchi? L'arma che gli è costata la vita?».

Secondo lei, il governo italiano sapeva?
«No, penso di no. Si tratta. di percorsi paralleli, strani, a volte incredibili. Pensi che a Cupertino, appena sceso dall'aereo, mettono in mano un mitra. Lui non sa usarlo. Ma lo prende lo stesso e va».

Lei è un magistrato politicizzato, un comunista, un estremista?
«Sono di destra, ma non ho un partito. La mia formaziohe culturale è di destra. Ma sono prima di tutto un giudice».


    

 

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