ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DELLA SERA
(Sezione:  Primo Piano         Pag.    11)
Lunedì 20 marzo 2006

Gianna Fregonara

IL CASO DIPLOMATICO/ L'ex capo dello Stato solidale con l'espponente centrista. La Rosa nel pugno: no, deve dimettersi subito  

 

 Lite con l'Olanda: Fini si scusa, Giovanardi rilancia

La Farnesina: offensivo parlare di nazismo . Casini difende il collega di partito: è giusto urlare contro l'eutanasia


 

ROMA - Gianfranco Fini chiede scusa e cerca di chiudere l’incidente diplomatico. Il ministro degli Esteri lo fa in un modo un po’ informale, con un’intervista a Libero di ieri in cui spiega: «Comprendo l’indignazione degli olandesi. Giovanardi, a proposito delle norme sull’eutanasia, ha parlato di una legge nazista e l’Olanda ha subito l’invasione di Hitler». Ma intanto il medesimo Giovanardi insiste che lui non ha da scusarsi con nessuno e il centrosinistra ne chiede le dimissioni. E la polemica italiana non si placa: persino il governo e il centrodestra si dividono. Non sulle risposte da dare nel dibattito così improvvisamente riaperto sull’eutanasia, ma sull’opportunità della definizione giovanardiana.


DIPLOMAZIA - Fini, che non vuole alimentare inutili tensioni con i partner europei, imbastisce un messaggio che prende le distanze dagli «aggettivi offensivi», cioè quel «nazista» pronunciato dal ministro Giovanardi nei confronti della legge sull’eutanasia in vigore all’Aja, ma ribadisce che nella sostanza, cioè nella condanna della dolce morte, la pensa come il suo collega dei rapporti con il Parlamento: «Il suicidio assistito è immorale». E tuttavia «non bisogna - insiste - usare aggettivi offensivi».

Anche il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini scende in campo, insieme a tutta l’Udc che fa quadrato. Casini difende il «suo» ministro ma glissa sulla definizione «nazista». Spiega prima che «tante volte abbiamo sentito uomini di governo criticare Berlusconi e che pur rispettando la sovranità del Parlamento olandese» intende essere «garante della libertà di Giovanardi di poter urlare contro l’eutanasia», poi si dice «totalmente d’accordo con Giovanardi, perché non ci può essere licenza di uccidere o selezionare i bambini o selezionare i neonati che hanno gravi malattie o peggio applicare l’eutanasia» ma finisce precisando che comunque «Giovanardi parlava a titolo personale e non come ministro», dunque non ci sono gli estremi per tanta indignazione del premier Balkenende. E neppure del centrosinistra che, Rosa nel pugno in testa, chiede le dimissioni di Giovanardi per evitare altre «brutte figure europee» dopo la storia recente delle magliette di Calderoli e la censura alla Lega. A rincarare la dose sul tema interviene anche il capogruppo dell’Udc Luca Volonté: «L’intolleranza olandese è figlia dello stesso totalitarismo islamico verso le caricature».


DIFESA - Non ha dubbi neppure Francesco Cossiga nel solidarizzare con Giovanardi e nel difendere con tanto di spiegazione storica le sue parole, l’aggettivo nazista compreso: «Se Stati e Chiese - argomenta l’ex presidente della Repubblica - avessero espresso critiche e condanne sulle leggi del Terzo Reich sull’eutanasia, trasformata poi rapidamente in eutanasia di disabili ed ebrei sulla base di ricerche scientifiche, non vi sarebbe potuto essere il male assoluto del nazismo». Ugualmente netto nel difendere la definizione giovanardiana è il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano, An: «È fuorviante discettare sull’aggettivo, nazista o non nazista, a proposito delle leggi olandesi sull’eutanasia, e non sul carattere totalitario di esse: che è incontestabile. Il totalitarismo non coincide necessariamente con l’assenza del voto: Hitler è diventato Cancelliere col consenso della maggioranza dei tedeschi».


    

 

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