ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DELLA SERA
(Sezione:  Primo Piano         Pag.    2)
Giovedì 16 marzo 2006

Paola Di Caro

Politici e Intellettuali  

 

 Delusi o entusiasti, le due tribù del video-Cavaliere


 

ROMA - Non tutti hanno la brutale sincerità di Antonio Socci («Quello di Berlusconi è stato un grande autogol»), o la malinconica ironia di Marco Follini : «Leggendo i commenti di Fini e Casini, ho provato l’inedita ed inebriante sensazione di essere un po’ meno solo...». Non tutti insomma se la sentono di bocciare il Cavaliere nella sua performance con Prodi, ma è comunque nutrita la pattuglia di politici e opinionisti di centrodestra delusi o critici. Per carità, gli entusiasti a tutti i costi non mancano: l’azzurro Fabrizio Cicchitto, come i colleghi Bertolini , Martusciello , La Loggia , appare stupefatto per la soddisfazione del Professore: «Prodi sembra abbia preso degli allucinogeni...», e Giulio Tremonti ha «molto apprezzato Berlusconi». Ma anche in An più d’uno fa i complimenti al premier, come il ministro Landolfi e l’ex ministro Gasparri . Infine, un capitolo a parte meritano i realisti-ottimisti, come Angelo Sanza e Ferdinando Adornato : realisti perché si rendono conto che il premier non è andato bene, ottimisti perché, come spiega il secondo «è vero che Berlusconi stesso ha ammesso in diretta che si era sentito a disagio, ma credo che questa sincerità gli gioverà, come la scelta di essere pacato, attento a mostrare la forza tranquilla dei fatti».

Discorsi che non convincono il politologo Marcello Veneziani: «Berlusconi ha subìto regole ingessate che non fanno per lui, se un dibattito è noioso premia i noiosi e Prodi ha vinto ai punti. D’altra parte, sembrava che Berlusconi avesse mandato al suo posto il suo contabile, e non ha saputo spostare il discorso sui temi che dividono l’Ulivo: famiglia, sicurezza, valori». Stessi rilevi li muove Socci, critico sulla scelta di puntare poco sui valori e troppo sui dati «e senza nemmeno avere un’idea forte, come fu invece nel 2001». Proprio l’assenza di temi prettamente politici ha indebolito la dialettica di Berlusconi secondo Domenico Mennitti : «Ha mostrato competenza, questo sì, ma il dibattito piatto con le nuove regole ha certamente avvantaggiato Prodi, che aveva alle spalle un gruppo di lavoro più forte».

«Eh sì, aver accettato quel dibattito, con quelle regole, è stato un errore: un comunicatore deve avere la libertà di comunicare - allarga le braccia Gianni Baget Bozzo, convinto come l’azzurra Jole Santelli e Alfredo Mantovano di An che troppi lacci e lacciuoli non abbiano favorito il premier - «Con il senno di poi sarebbe stato meglio non farlo questo faccia a faccia...». E un po’ lo pensa anche un amico del premier come Antonio Tomassini : «È stato un pareggio, ma è servito più a Prodi perché ha sminuito le differenze che ci sono tra i due. Forse era meglio tenersi la conferenza stampa finale, più efficace sugli indecisi. Ma aspettiamo il secondo round, Silvio è uomo da sorprese...».


    

 

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