ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DELLA SERA
(Sezione: Politica   e   Pag.   10  )
Lunedì 13 ottobre 2003

R. Zuc.

Follini (Udc): giusto abolire le quote. L’Ulivo frena. La Lega: se Fini insiste l’esecutivo cade. La Russa: autosufficienti senza di voi

Voto agli immigrati, il rilancio di Prodi

«Amministrative un primo passo, poi le politiche». Mantovano (An): 6 anni per avere il diritto


ROMA - Romano Prodi considera «fondamentale» il voto agli immigrati per le amministrative ed è sicuro che prima o poi si arriverà anche a quello politico. Ma la polemica sul disegno di legge che venerdì verrà presentata da An non si ferma e ormai interessa anche un’altra proposta avanzata da alcuni esponenti dello stesso partito insieme ai vertici dell’Udc, cioè l’abolizione delle quote di ingresso per gli extracomunitari. Secondo il presidente della Commissione europea, in visita al Cairo, l'inserimento degli immigrati «progressivo, nel modo che ogni Paese sceglierà, è una scelta fondamentale per l'Unione». E le elezioni amministrative «sono un primo passo evidente di integrazione che deve essere accompagnato da un certo inserimento nella politica attiva, dopo di che si potrà pensare anche al voto politico». Del resto, aggiunge, «con il passare del tempo abbiamo sempre più governi europei che vedono nel loro ambito persone che non sono nate nel Paese».

Da Roma, invece, il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano fornisce i numeri legati alla proposta di legge che An presenterà in Parlamento. Il voto agli immigrati sarebbe concesso a chi possiede la carta di soggiorno, quindi a chi sta in Italia da almeno 6 anni. Il giorno prima si parlava di 8 anni di presenza in Italia, ma alla fine, data la complessità burocratica per ottenere la carta di soggiorno, i tempi sarebbero più o meno gli stessi.

Mantovano precisa che al momento gli immigrati in possesso di questo importante documento sono circa 150.000, un numero quindi ancora circoscritto. Naturalmente, sottolinea il sottosegretario, «trattandosi di una proposta di legge costituzionale, i tempi per l'approvazione non saranno brevi e dunque i numeri dei titolari della carta di soggiorno nel frattempo aumenteranno». Il ministro per le Pari Opportunità Stefania Prestigiacomo (FI) prende invece le distanze dalla proposta di An, sostenuta con convinzione anche dall’Udc: «Prima di parlare di diritti elettorali per gli immigrati è meglio pensare al loro diritto alla salute». E dalla Lega arriva l’affondo del braccio destro di Bossi Francesco Speroni: «Se Fini insiste con il voto agli immigrati è difficile che il governo possa stare in piedi anche perché è inconcepibile cercare consensi al disegno di legge anche fuori della maggioranza». In altre parole, se An e Udc insistono si va verso il voto anticipato. Minaccia alla quale risponde il coordinatore di An Ignazio La Russa: «La Lega stia attenta perché noi, Forza Italia e l’Udc abbiamo una maggioranza autosufficiente». E anche per il vicepresidente del Senato Domenico Fisichella (An) «non ci sarebbe alcuno scandalo a determinare una maggioranza senza la Lega».

Intanto, sempre sul fronte immigrazione, si è aperto un altro confronto - e non solo all’interno della maggioranza - sull’abolizione delle quote di ingresso. Per il segretario dell’Udc Marco Follini si tratta di «un ragionamento di buon senso» che non richiederebbe di modificare la Bossi-Fini. Anche il viceministro di An Adolfo Urso parla di «politica dei visti e delle quote più rispondente alle esigenze del sistema produttivo». Non piace invece la proposta al centrosinistra. La diessina Livia Turco è contraria: «In presenza del vincolo tra l’ingresso nel nostro Paese e il contratto di lavoro l’abolizione delle quote aumenterebbe la clandestinità. Piuttosto reintroduciamo il permesso di soggiorno per la ricerca di lavoro: lo chiedono le famiglie e le piccole imprese». Aggiunge l’esponente della Margherita Giuseppe Fioroni: «Stiamo attenti a non subappaltare il flusso migratorio agli imprenditori».


    

 

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