ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo comparso su Secolo d'Italia Sabato 20 ottobre 2001

LUCILLA PARLATO

Il sottosegretario Mantovano:
«Opposizione irresponsabile, fa solo polemiche strumentali»

Criminalità, l'Ulivo ha la memoria corta


Roma. «Il messaggio che la mafia pecepisce è quello della mano tesa. Non sappiamo quali siano le reali intenzioni del centrodestra, ma questo è il messaggio». È Luciano Violante a parlare così, dimentico del ruolo istituzinale che ha ricoperto fino a qualche mese fa. I Ds ieri, proprio mentre Francesco Rutelli giocava a fare il generoso "tendendo" una mano al Centrodestra sulla politica estera, hanno convocato una conferenza stmpa per sostenere questa sballatissima e infondata tesi. Parole gravi, molto gravi, quelle della Sinistra. Le prove che il Centrosinistra adduce sono sostanzialmente due: il fatto che il consiglio dei ministri abbia nominato il prefetto Monaco (una persona di tutto rispetto che alla Sinistra, per qualche ragione, non piace) nuovo commissario straordinario del governo per le iniziative antiusura e antiracket al posto di Tano Grasso e il fatto che l'esecutivo abbia deciso di ridurre le scorte ad una serie di magistrati, a Palermo e a Milano. Alfredo Mantovano, sottesegretario all'Interno, di Alleanza Nazionale, però, proprio non ci sta ad ascoltare questo tipo di ragionamenti. «Ancora una volta la Sinistra dimostrata di avere la memoria breve....» premette.

In che senso, scusi?
Vorrei ricordare che nei cinque anni di governo del Centrosinistra, cioè dal '96 al 2001, l'Ulivo ha provato ad abolire l'ergastolo, lo ha di fatto abolito per far ricorso a giudizi abbreviati, ha affievolito il regime del 41 bis, ha eliminato di fatto i corpi speciali di polizia con la direttiva Napolitano, ha varato una legge sull'immigrazione che ha consentito l'invasione del nostro Paese da parte di clandestini di ogni risma... Insomma, certe accuse vanno fatte guardandosi allo specchio

I Ds, però, accusano pensantemente il Centrodestra. Parlano di attacco a chi conbatte la mafia dopo la riduzione delle scorte, ad esempio, per alcuni magistrati di Palermo e Milano....
Bisogna chiarire ed evitare strumentalizzazioni. Credo che tutti, anche i Ds, sappiano che viviamo un emergenza in ambito internazionale. Questo rende indispensabile uno sforzo di recupero di unità di polizia, da destinare ad altri compiti. È nell'ambito di questo quadro che si inserisce la circolare sulle scorte che il ministro dell'Interno ha sottoscritto e che si propone di raggiungere l'obiettivo tendenziale di una riduzione del 30 per cento della scorte di questo tipo

I magistrati più a rischio non resteranno, dunque, del tutto privi di protezione?
No, anche pechè bisogna considerare che ogni tre mesi è previsto un aggiornamento in questo senso. Del resto mi sembra che ancora una volta si stia facendo molto rumore per nullla, dal momento che già con Bianco al Viminale c'erano state proteste da parte dei magistrati siciliani. Comunque in molti casi, a MIlano e a Palermo, non vi è stata l'eliminazione secca della scorta. Vi è stata, invece, una conttrazione. Magari chi era protetto da due macchine oggi se ne ritrova una. Poi c'è un secondo aspetto che bisogna considerare.

Quale?
Che le decisioni nel merito spettano al Comitato provinciale dell'ordine e della sicurezza, del quale fanno parte il questore, il comandante provinciale dei carabinieri e quello della guardia di Finanza, insieme al procuratore della Repubblica. In questa sede, dunque, l'autorità giudiziaria ha modo di segnalare i rischi all'autorità di polizia sul territorio, che è poi abilitata a fare valutazioni su elemnenti specifici e completi.

I membri del governo girano tutti con la scorta?
Assolutamente no, ne hanno diritto solo i più esposti. E per quanto riguarda i sottosegretari si fa una valutazione caso per caso.

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