ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Secolo d'Italia
(Sezione:    Primo Piano         Pag.  2   )
Domenica 18 gennaio 2004

DÉSIRÉE RAGAZZI

Il sottosegretario all’Interno contesta l’atteggiamento dei togati che per protesta hanno abbandonato le aule

«È la magistratura che attenta a se stessa...»

Mantovano: le risorse per far funzionare la macchina sono importanti, ma bisogna saperle utilizzare


 

ROMA. «L’appello di due anni fa di un procuratore generale oggi in pensione continua ad essere lo slogan che anima ancora, non solo le inaugurazioni dell’anno giudiziario, ma molte altre iniziative della magistratura...». Alfredo Mantovano, sottosegretario all’Interno ha terminato da poco il suo intervento alla Corte d’appello di Bari. È amareggiato per la protesta dei giudici che in ogni parte d’Italia hanno abbandonato le aule quando ha preso la parola il rappresentante del governo. «È un atteggiamento di totale chiusura. Il governo - dice - non ha nessuna intenzione di punire o di sottomettere la magistratura, vuole solo rendere più efficiente il sistema, ma certamente non può subire una resistenza politica sugli argomenti prima ancora che di merito».

Politicizzazione ed efficienza sono stati i due temi maggiormente affrontati nelle varie inaugurazioni...
Credo che sia il caso di preoccuparsi più dell’efficienza dell’apparato giudiziario. Anche perché se si vuole avere l’ennesima riprova della politicizzazione basta dare uno sguardo a quello che è successo nei vari distretti giudiziari...

Anche quest’anno si è gridato all’attentato dell’indipendenza della magistratura.
La verità è che certi giudici si oppongono alla riforma dell’ordinamento giudiziario perché temono di essere sottoposti a verifiche. Chi svolge il lavoro di pilota d’aereo è sottoposto a periodici controlli, non vedo perché il magistrato possa pensare di essere esente...

Torniamo all’efficienza, si contesta l’esiguità dei fondi...
Le risorse per far funzionare la macchina sono importanti, ma occorre vedere come vengono concretamente impiegate. A Bari nel mese di ottobre si è scatenata una polemica perché mancavano i fondi per la stenotipia nei processi penali. Il problema è stato immediatamente risolto. I fondi, però, si erano esauriti non perché erano meno rispetto al passato, ma perché la stenotipa era stata impiegata anche per trascrivere le arringhe degli avvocati e dei pm. In realtà, dovrebbe essere utilizzata solo per trascrivere le deposizioni dei testimoni. Nel 2004 i fondi per la giustizia sono aumentati rispetto agli anni precedenti e questa maggiore disponibilità nella finanziaria non è stata valutata positivamente...

L’Anm ha presentato qualche giorno fa un libro bianco sullo sfascio della giustizia...
Il problema non è quello di sfidarsi a colpi di dossier ma di far funzionare la macchina, sia assicurando un prodotto accettabile, sia utilizzando le risorse disponibili in modo razionale.

Il procuratore Giancarlo Caselli da Torino ha lanciato un duro j’accuse contro il governo, e ha parlato di delegittimazione della magistratura...
L’attentato all’autonomia dei magistrati viene dall’interno della stessa categoria. Perché nel momento in cui alcuni magistrati partecipano convintamente ai cortei dei no global, o sono parti attive e in certi casi organizzatori dei girotondi, oppure inondano la Corte costituzionale di ordinanze di legittimità nei confronti della legge sull’immigrazione, non danno tranquillità e sicurezza alla gente. Nella magistratura si è ormai consolidato un atteggiamento simile a quello di altri poteri neutri (come la Banca d’Italia e la Consob) e ogni riferimento alle vicende finanziarie attuali è assolutamente voluto. Sembra che i magistrati italiani, e in particolare la magistratura associata, stiano sempre al piano di sopra e guardino tutti dall’alto pronti a giudicare e mai ad essere messi in discussione, non nelle loro decisc’è un atteggiamento di totaale chiusura oni giudiziarie, ma nelle loro valutazioni politiche...



 

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