ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su L'UNIONE SARDA
(Sezione:  Politica italiana     Pag.   3  )
Sabato 13 dicembre 2003

 

Dibattito rovente in tv sulla fecondazione, il direttore di Rai 2 Cattaneo richiama il giornalista

Polemiche a Excalibur, bufera su Socci

Il conduttore si scontra con la Melandri, è battaglia tra i Poli



Roma Dopo la puntata di Excalibur sulla procreazione assistita, abbandonata da Giovanna Melandri per protesta, è bufera sul conduttore del programma Antonio Socci. L’Ulivo insorge e boccia «l’uso fazioso della tv», il presidente della Rai Annunziata parla di conduzione militante. Socci si difende («Alla Melandri ho chiesto scusa, per il resto ho fatto il mio dovere»), ma incassa un richiamo verbale dal direttore generale Cattaneo. Dalla parte del conduttore si schiera la Cdl, mentre i Ds portano il caso in Vigilanza e chiedono l’intervento dell’Authority.

Con un conduttore che «dà spazio solo alle risposte a lui gradite, l’unica cosa possibile da fare è stato andarsene», spiega la Melandri. «Socci è stato inadeguato», le fa eco Gentiloni (Margherita), mentre dai Ds Giulietti stigmatizza la «vile aggressione» e l’atteggiamento da «crociato» del conduttore» e Morri lo definisce un «fazioso di destra». Da parte sua Falomi (sempre Ds) chiede che la Vigilanza acquisisca la cassetta della puntata e sollecita un’audizione urgente del dg Cattaneo.

Si fa sentire anche il presidente della Vigilanza, Petruccioli, che manda un telegramma a Socci per esprimere la «personale deplorazione per l’arroganza e l’inciviltà con cui ha condotto la trasmissione».

Più che da conduttore Socci si è comportato da militante, offendendo la Melandri e ferendo la sensibilità del pubblico, è il rilievo del presidente Annunziata, che tuttavia si dice contraria a ritorsioni nei confronti del conduttore. Dai vertici un segnale, comunque, arriva: Cattaneo richiama verbalmente Socci e lo invita a garantire rapporti più corretti con gli ospiti. Il giornalista, però, si difende: «Con la Melandri mi sono già scusato e sono pronto a ribadire le mie scuse. Ma per il resto ho fatto il mio dovere. E invece in alcune reazioni temo che ci sia un riflesso di censura, la tentazione di avere un’informazione monocorde».

Una posizione che trova concorde la Casa delle Libertà: per Barelli (FI), «la sinistra si esibisce nella solita polemica sterile e pretestuosa». Lainati (ancora FI) ironizza («Falomi dovrà accontentarsi di ascoltare in Vigilanza il direttore di Raidue Marano»), mentre il sottosegretario Mantovano (An) sottolinea che Socci ha avuto il merito di porre una questione fondamentale, quella della commercializzazione degli embrioni. E se Pedrizzi (ancora An) paragona Socci a una «boccata di ossigeno», è più morbida la posizione di Landolfi, che evidenza le «note stonate da sinistra» ma insieme invita Socci a una minore aggressività. Sul fronte opposto, i Verdi («la Rai sbanda tra censura e propaganda», dice il presidente Pecoraro Scanio), i Comunisti Italiani (la conduzione ha assunto «toni da vera e propria pretestuosità», argomenta Pistone), l’Usigrai («L’aggressività faziosa di Socci a Excalibur fa il paio con i toni sprezzanti usati da Cattaneo nei confronti di Enzo Biagi sul Corriere della Sera»), Di Pietro («comportamento indegno, da baciascarpe della maggioranza di governo»).


    

 

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