ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su La Naz. Il Giorn. Il Rest. Venerdì 19 aprile 2002

Silvia Mastrantonio

 

Badanti, maggioranza in guerra


ROMA — Sulla legge sull'immigrazione è guerra totale. E non solo con l'opposizione che minaccia un ostruzionismo durissimo dopo il secco «no» alla richiesta di stralcio della questione del diritto d'asilo. A intorbire le acque anche il clima tesissimo che si respira all'interno della stessa maggioranza che, ancora una volta, si trova a dover fare i conti con le richieste della Lega che scavalcano i precedenti accordi raggiunti e sottoscritti.

Equilibrio delicato Ad accendere la miccia che ha fatto divampare il fuoco dello sdegno dei «centristi», l'emendamento presentato in commissione Affari costituzionali dalla relatrice, Isabella Bertolini di Fi. Si tratta di un provvedimento che sarebbe stato preventivamente concordato con Bossi per mettere il tetto di una persona a famiglia per la regolarizzazione delle cosiddette «badanti», ovvero di quanti svolgono lavori di assistenza a malati o anziani che non sono autosufficienti. L'accordo raggiunto in precedenza, invece, considerava la possibilità di regolarizzazione di una colf a famiglia e di un numero illimitato di badanti. E questo perché «se un malato ha necessità di assistenza 24 ore su 24 servono almeno tre persone. Allora che cosa facciamo: ne mettiamo in regola solo una?», aveva spiegato chiaramente il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi.

Alla proposta della Bertolini i centristi hanno risposto ventilando la possibilità che «mettere in discussione una parte dell'accordo possa portare ogni gruppo parlamentare della maggioranza a rimettere in discussione anche tutti gli altri punti della legge che costituiscono nel loro complesso un equilibrio più che soddisfacente», ha spiegato il ministro Giovanardi. A lui aveva fatto eco il direttivo dell'Udc parlando di emendamento «vergognoso» per il quale il gruppo poteva anche decidere di non votare la legge. Risentita la Bertolini a sua volta aveva replicato affermando: «Non accetto veti e ricatti». Perché, secondo la relatrice, la maggioranza «non può essere intesa come un autobus dal quale si sale e si scende a seconda della convenienza».

Acque agitate che sono diventate poi tempestose quando la Lega si è rifatta sotto presentando ulteriori emendamenti che vanno in senso restrittivo. Le famiglie, per il Carroccio, potranno sanare una sola persona, o colf o badante. Le colf potranno essere regolarizzate solo se entrambi i coniugi lavorano fuori casa o se hanno superato i 65 anni di età. Per mettere in regola una badante si deve presentare la certificazione medica che attesti la presenza di un malato grave. Insomma, un ulteriore giro di vite che ha convinto la Bertolini a cercare un'ulteriore mediazione.

In serata la relatrice ha fatto marcia indietro parlando di «un'ipotesi», quella relativa all'emendamento, nell'ambito di una discussione in cui l'intera maggioranza si deve confrontare. «Quello che trovo fuori luogo — ha detto la relatrice — sono i toni eccessivi. Stiamo ragionando su tutti i punti anche quelli cari ai centristi come i minori, i ricongiungimenti o il diritto d'asilo». E quest'ultimo fronte è quello che ha innescato le più grosse polemiche con l'opposizione. Il governo ha detto no allo stralcio anche se, sulla necessità che l'Italia si doti di un'apposita legge, era intervenuto anche l'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati. Ancora modifiche

A fronte del rifiuto, in serata, il sottosegretario Mantovano ha preannunciato alcune modifiche all'attuale testo. In particolare in presenza di un rifiuto della domanda si prospetta la possibilità di un ricorso da presentare in Italia e non, come in origine, nel paese di provenienza. Questo con la garanzia che lo straniero venga però ospitato in un centro di accoglienza. Lo stesso Mantovano ha poi annunciato una legge organica su questa delicata materia.

 

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