ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su REPUBBLICA - BARI - Venerdì 29 marzo 2002

ALBERTO MARITATI

 

MA LA REAZIONE DEL GOVERNO È INADEGUATA


 

QUASI che voler cercare responsabilità a più alti livelli, e disvelare le antiche connivenze tra Il mondo del crimine organizzato e quello della politica e degli affari, abbia fatto scattare una molla assai pericolosa per la sicurezza del paese, tradottasi nell'emanazione dl leggi e nell'adozione dl provvedimenti che sostanzialmente hanno determinato un abbassamento della guardia ed un inevitabile indebolimento dell'apparato repressivo giudiziario dello Stato. lo non voglio dire che l'attuale Governo sia connivente con il crimine organizzato. Sono lontano anche dal pensano. E però, da vecchio magistrato, non posso ignorare gli effetti che leggi come quella sull'eliminazione del falso o sulle rogatorie possono produrre e aver prodotto. Perché obiettivamente si è reso più farraginoso l'iter per l'accertamento delle responsabilità dei criminali che operano nel settore del riclclaggio del denaro di provenienza delittuosa (lesfere alte della mafia) e la collaborazione a livello internazionale per perseguire quel reati la cui matrice oltrepassa gli ambiti di un solo Stato. Indebolire i magistrati, con la legge che ha ridotto il ruolo e la operatlvità del Csm, Indebolire l'azione dei pubblici ministeri, compresa l'eliminazIone o la riduzione delle scorte, scoraggiare il cosiddetto pentitismo, sono tutti atti di una sceneggiatura che dl fatto Inficla le risposte giudiziarie repressive. Un "nuovo" clima che la criminalità organizzata ha la capacità di fiutare. Rialzando il capo e tornando a scorrazzare per il Paese e in Puglia in particolare.

Quando il sottosegretario Mantovano svolgeva una serrata azione dl opposizione non perdeva occasione per accusare dl debolezza il governo, in occasione dl singole azioni delinquenziali che venivano consumate nel nostro territorio. E ora? Forse sarebbe opportuno che si interrogasse sulle ragioni dl una pericolosa ripresa dell'attività criminale anche nella nostra regione. Che fare per non dover subire quasi passivamente la nuova ondata dl criminalità? Certamente non inseguire, per evidenti ragioni dl equilibri politici all'interno della Casa delle LIbertà, progetti demenziali come l'impiego della MarIna militare contro vecchie carrette stracariche di disperati e affamati profughi provenienti da paesi violenti e miseri. Ma, senza ulteriori ritardi, intervenire sulle deficienze lamentate dal magistrati di Bari e Lecce e verificate proprio in questi giorni dalla Commissione Antimafla del Csm - proprio quell'organo che con la nuova legge del governo Benosconi si vuole praticamente eliminare-, e potenziare i servizi informatici (banche dati) a disposizione del pubblici ministeri. Ma essere anche più attenti alla situazione internazionale, sopratutto di quel paesi, come l'Albania, che sappiamo essere nodali.

 

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