ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su La Repubblica Domenica 10 marzo 2002

GIANLUCA MONASTRA

Turco: "Sciacallaggio di Gasparri e D'Ali". Bindi: "Ripensare il provvedimento passato al Senato"

 

Immigrazione, attacco al governo "E ora cambiate la nuova legge"


 

ROMA - Apre la porta a critiche aspre la tragedia dei clandestini a Lampedusa. Gli attacchi investono governo e Marina militare, ma si allungano su un terzo bersaglio: la nuova legge sull'immigrazione. «La tragedia - attacca Rosy Bindi impone al governo un radicale ripensamento della proposta di legge sull'immigrazione». Stessa lunghezza d'onda per le Acli: «II Governo deve cambiare rotta, la legge sull'immigrazione è basata su presupposti sbagliati, è ingiusta e sarà inefficace». E continua Rosy Bindi: «La spudoratezza del governo non ha limiti e il sottosegretario D'Ali avrebbe fatto meglio a tacere rispettando la disperazione dei sopravvissuti. Da quando la Marina italiana ha bisogno di una legge per compiere operazioni di soccorso in mare? O dobbiamo pensare che se ci fosse sta- to un traghetto italiano in difficoltà lo avrebbero lasciato colare a picco?».

Altre accuse dall'ex ministro Livia Turco dirette a Gasparri e al sottosegretario all'interno Antonio Dalì («non ci sarebbero stati questi morti con la nuovalegge in vigore») aveva detto il senatore): «Sono indignata per le parole e i]l modo con cui il governo, tramite il ministro Gasparri e il sottosegretario D'Alì, ha affrontato una tragedia immane come quella di Lampedusa. Invece di chiarire all'opinione pubblica che cosa è accaduto, si sono impegnati in un vero e proprio sciacallaggio, attribuendo la responsabilità all'attuale legge e arrivando a sostenere che una tragedia simile non sarebbe accaduta se fosse già in vigore la riforma Bossi-Fini».

Contro Gasparri anche il vicepresidente dei deputati della Margherita, Agazio Loiero («è grave che il governo non trovi di meglio che affidarsi alle banalità e all'incontinenza verbale del solito ministro Gasparri») e il senatore dei Comunisti italiani, Gianfranco Pagliarulo: «Il ministro ha dato prova di un cinismo rivoltante. La legge xenofoba e di polizia sull'immigrazionegià approvata al Senato prevede l'uso della Marina militare per bloccare e respingere gli scafi di migranti; così si è spianata la strada a fatti drammatici come quello di Lampedusa». Difende invece la nuova legge il sottosegretario all'interno, Alfredo Mantovano: «La riforma non c'entra con la tragedia, sarebbe un errore prendere a pretesto il caso specifico per attaccare l'impianto della nuova legge». Dai Ds però arrivano anche altre domande sulla vicenda, «alle quali il governo dovrà rispondere in parlamento». «Chiediamo dice Giulio Caivisi, responsabile immigrazione dei Ds perché è passato così tanto tempo fra l'Sos e la tragedia. Cinque o sei ore non sono un lasso di tempo apprezzabile per ipotizzare soccorsi più efficaci di quelli che ci sono stati? Perché alcuni esponenti del governo scaricano le responsabilità del soccorso su Malta? Infine, perché da quando è in carica il Governo Berlusconi è stato concluso un solo accordo bilaterale per il controllo dell'immigrazione clandestina, proprio quello con Malta, contro i ventitrè dei governi di Centrosinistra?».

Il Codacons invece sposta il mirino sul comandante della Cassiopea, la motovedetta della Marina che ha partecipato alle operazioni, e presenta un esposto per valutare il comportamento del comandante. Dalla parte della Marina si schiera il sottosegretario alla Difesa, Francesco Bosi: «Sono pretestuose le critiche rivolte alla Marina militare. Poiché i comunicati della forza armata sono sempre sobri e legati ai fatti, c'è sempre qualcuno che ne approfitta per intentare processi preventivi e comunque sommari».

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