ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su la Repubblica
(Sezione:    Pag.   8)
Giovedì 6 giugno 2002

(g.c.)

Mantovano, sottosegretario all'interno, replica a Bossi

"E sulle espulsioni governo da record"



ROMA - «A Bossi dico: le espuisioni hanno già avuto un'accelerazione e i numeri parlano da soli. AI centrosinistra consiglio di informarsi sulle leggi per l'immigrazione che i governi socialdemocratici di Schroeder e di Blair stanno introducendo: sono molto più restrittive di quella voluta dal centrodestra in Italia». Alfredo Mantovano, sottosegretario all'Interno, è stato investito dal leader di An e vice premier Fini di seguire le "grane" dell'immigrazione. E la stretta antì immigrati prevista dalla legge Bossi-Fini l'ha seguita articolo per articolo. Le nuove norme sull'immigrazione le difende a spada tratta dalle accuse dell'Ulivo, ma frena anche le intemperanze del ministro leghista Bossi.

Bossi chiede più espulsioni, meno tolleranza nei confronti dei clandestini: cosa fa il Viminale?
«Abbiamo già dato un'accelerazione alle espulsioni. Anche se l'onda d'arrivo di clandestini è stata superiore rispetto allo scorso anno, le espulsioni effettive sono state di 6 volte superiori: più 31,95% nel periodo 15 giugno 2001-31 maggio2002. Le cifre parlano da sole».

È una legge costosa la Bossi-FIni: solo per le espulsioni immediate l'Ulivo calcola siano necessari 7.500 agenti in più; Rossi pensa a 1.500. Quanti ne arriveranno?
«Le espulsioni devono continuare il trend al rialzo già avviato: noi operativamente abbiamo anticipato la nuova Legge. Ma con la Bossi-Fini sarà chiaro ai trafficanti d'uomini che l'Italia non è più paese per i loro business. Più personale è necessario, anche per la vigilanza nei centri di permanenza temporanea. Bisogna però fare i conti con la realtà, anche se già la finanziaria 2002 non ha imposto cure dimagranti al settore sicurezza. Realisticamente se ne attivassero 500 andrebbe bene».

E come vi attrezzerete per rilevare le impronte digitali? Lei non ritiene questa norma discriminatoria?
«Per il primo anno sono stati stanziati 2.500.000 euro per la strumentazione necessaria alle questure e il suo funzionamento. Discriminatoria? Fa discutere solo chi ha voglia di trovare pretesti».

Ammetterà che già ora le impronte sono prese agli immigrati con identità dubbia e achi non ha documenti d'identità. Con la Bossi-Fini tutti gli immigrati, anche quelli che arrivano con regolare contratto di lavoro, sono "sospettabili" in quanto extracomunitari?
«Il ministro dell'Interno, Scajola ha ricordato che entro la fine della legislatura le impronte digitali saranno prese a tutti anche ai cittadini italiani. L'obiettivo da raggiungere è la certezza dell'identità: al Senato, Cambursano della Margherita aveva proposto questa misura, il governo l'aveva respinta per mancanza di copertura finanziaria. Che ora si è trovata».

Norme propaganda, impossibili da rendere operative, dispendiose: cosi l'Ulivo ha definito la Bossi-Fini.. Come pensate di realizzare la "tolleranza zero" anti clandestini, se non fate accordi bilaterali affinché i paesi di partenza se li riprendano?
«Sono andato personalmente al Cairo per stipularne uno. Ma la strada è quella indicata dal premier Berlusconi e cioè che sia la Ue ad affrontare il problema delle riammissioni nei paesi d'origine».

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