ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su La Repubblica - Bari Martedì 7 maggio 2002

GABRIELLA DE MATTEIS

 

E venne il giorno di Raffaele Fitto contro D'Alema


Massimo D'Alema? Uno che viene a passare i suoi weekend a Gallipoli. I governi di centrosinistra? Un fallimento, almeno e soprattutto per quanto riguarda le promesse fatte Puglia e, ancora una volta, «quasi sempre per bocca di D'Alema». L'attacco, inaspettato e durissimo per i suoi toni, è arrivato ieri pomeriggio dal "governatore" pugliese Raffaele Fitto, durante un comizio elettorale a Lecce a sostegno della candidatura del sindaco uscente di An, Adriana Poli Bortone.

Qualcosa che ha stupito gli osservatori politici pugliesi, abituati alla "neutralità" di Fitto verso l'ex presidente del Consiglio che, tre anni or sono, aveva addirittura tentato di convincere il centrosinistra a candidare il giovane ex democristiano alla guida della Regione. Una "relazione pericolosa" che, durante le elezioni politiche del 2001, aveva indotto molti, anche all'interno della casa delle Libertà, a delineare una sorta di "non belligeranza" di Fitto (se non addirittura di aperto appoggio) verso la candidatura di D'Alema a Gallipoli, alimentando i sospetti e timori da parte dello stesso Alfredo Mantovano, avversario del presidente dei Ds in quel collegio.

Ieri, dunque, l'improvvisa svolta da parte del "governatore" che sembra così rispondere alle dure critiche rivolte da D'Alema alla giunta regionale pugliese durante le sue recenti visite elettorali e all'offensiva che l'opposizione di centrosinistra ha lanciato soprattutto sulla sanità. Violenti gli attacchi verbali del presidente della giunta regionale. «I progetti proposti dai governi di centrosinistra per il Mezzogiorno e per il Salento in particolare? ha esordito il "governatore", parlando accanto al ministro Beppe Pisanu di Forza Italia I vantaggi che ne ha tratto il nostro territorio? Nessuno». E da quel momento, la "requisitoria" di Fitto non ha più risparmiato nessuno: né le amministrazioni di centrosinistra pugliesi né soprattutto D'Alema. «In Puglia ha detto si vota in 64 Comuni, la maggior parte dei quali sono tutti ad amministrazione comunale sciolta anticipatamente per scontri violenti all'interno del centrosinistra. Questi sono i fatti che noi valutiamo».

Quindi la polemica con i suoi avversari politici: «A Bari c'è la moda dei girotondi organizzati da chi ha avuto la capacità e l'ardire di far giocare il nostro Paese per oltre cinque anni a mosca cieca». Quanto a D'Alema, Fitto ha detto che c'è «un autorevole esponente del centrosinistra che ogni tanto passa il suo weekend in Puglia e viene a distribuire accuse a destra ed a sinistra. Parlo dell'onorevole Massimo D'Alema che spesso e volentieri, quando ha qualche ora libera, si ricorda di essere parlamentare di questo territorio». «Vorrei rivolgergli ha proseguito qualche semplice domanda rispetto al Mezzogiorno, rispetto a quella che è stata l'azione del governo precedente, rispetto ad alcuni argomenti che abbiamo tutti ascoltato negli anni scorsi e che sono rimasti lì appesi in attesa di un avvio e che vediamo dimenticati».

«In questa provincia ha ricordato ancora Fitto abbiamo dei grandi progetti che vorremmo capire in che direzione sono andati. Per esempio, Malerba a Gallipoli, Gallipoli Mediterranea, Della Valle a Casarano: sono tre grandi opzioni per il Mezzogiorno presentate con grande enfasi. Senza polemizzare con l'onorevole D'Alema che, bontà sua, ogni volta che è qui dedica le sue attenzioni a me e molte volte all'intera coalizione, vorremmo chiedere su questi progetti qual è stato il seguito, quali sono stati su queste intuizioni il prosieguo, i risultati che questo territorio ha avuto dall'azione di governo».

«Se ci fossero delle risposte ha concluso anziché delle polemiche, noi saremmo tutti ben lieti di poterci confrontare rispetto a questo e a tanti altri progetti che sono stati enunciati e che fanno parte di quella brutta pagina della gestione del Mezzogiorno d'Italia alla quale i cittadini hanno dato risposte ben precise in tutte le occasioni elettorali alle quali sono stati chiamati».


 

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