ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Repubblica - Bari
(Sezione: CRONACA   Pag.   IX)
Martedì 11 giugno 2002

CRISTINA ZAGARIA

Mantovao: tra la legge e la tragedia di Castro non c'è relazione


"Linea dura? Non scherziamo l'Europa vorrebbe ben di più...."



«LA TRAGEDIA di Castro deessere un nuovo stimolo per la lotta all'immigrazione clandestina». Il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, ricordando i quattro curdi morti annegati, sabato scorso, dopo essere stati accoltellati e gettati in mare dal trafficanti di braccia, nel Canale D'Otranto, difende le mosse dell'esecutivo e snocciola una serie di cifre. «Nell'ultimo anno sono aumentati del 58,5 percento, gli arresti di scafisti, e del 47,2 per cento il sequestro di natanti».

Questi sono i dati nazionali, ma in Puglia è cambiato qualcosa?
«Siamo in linea con i dati nazionali. Le persone sbarcate in Puglia, dal 15 giugno 2001 al 31 maggio 2002 sono state 5.919, contro le 14.934 dell'anno precedente. Abbiamo registrato cioè un calo del 60,36 per cento. Questi dati parlano da sé e descrivono gli esiti di un rafforzamento della prevenzione e del contrasto».

Scusi ma questi dati si riferiscono a un periodo precedente alla legge Bossi-Fini, che deve essere ancora approvata.
«Sono comunque sintomo di un contrasto più efficace. Il nuovo disegno di legge sull'immigrazione, che il Parlamento sta per approvare, rafforzerà ulteriormente sia la prevenzione che il contrasto».

Come?
«Basta dire che la nuova legge estenderà ai trafficanti di uomini il regime penitenziario 'duro', previsto per i mafiosi».

Insomma linea dura.
«Occorre proseguire sulla strada intrapresa anche perché, non dimentichiamoci che l'Europa prescrive 'mano dura contro i trafficanti e contro forme specifiche di delinquenza'. Ma, ovviamente, non basta. È molto importante anche lavorare a monte del problema, incrementando gli accordi di cooperazione con paesi come l'Albania, la Turchia, l'Egitto e Cipro. In questo modo i flussi migratori irregolari si argineranno nei paresi di partenza».

Monsignor Ruppi, vescovo di Lecce, ha detto che la forza senza la solidarietà non serve.
«Nessuno fa sfoggio di muscoli, anzi, lo ripeto, le leggi in discussioni in Italia sono addirittura smussate rispetto alle indicazioni europee».

Non crede che, con una legge che prevede navi della marina militare come vedette nel mare e impronte digitali a terra, i trafficanti di uomini chiederanno prezzi più alti per i viaggi e una volta in acque italiane diventeranno più spietati, proprio come è successo a Castro?
«No. Innanzi tutto la Marina lavorerà in team con le forze di Polizia e poi la realtà per gli scafisti è diventata più dura già da tempo. La prova è che i "trafficanti" stanno cercando nuove rotte, spostandosi dal Canale d'Otranto alle coste calabresi e siciliane».

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